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1) Dizion. 5° Ed. .
LACRIMATOIO e LAGRIMATOIO
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Dizion. 5 ° Ed.
LACRIMATOIO e LAGRIMATOIO.
Definiz: Sost. masc. Quella ripiegatura della congiuntiva, che è nel canto interno dell'occhio, nella quale stanno piccole glandule e follicoli circondati da tessuto adiposo, e che serve a tenere divaricati i punti lacrimali che sboccano ai lati di essa; e chiamasi dagli Anatomici Caruncula lacrimale. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 12: E se non fece gli occhi con quel bel girare che fa il viso, e con la fine de' suoi lagrimatoj, e i capelli morbidi e le barbe piumose, e le mani con quelle sue nodature e muscoli, e gl'ignudi come il vero; scusilo la difficolta dell'arte e il non aver visto pittori migliori di lui.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 79, 1: Lacrimatoio.... Voce usata da' pittori e scultori a quella sostanza rosseggiante e incavata, che è nell'angolo in terno dell'occhio, detta dagli anatomisti propriamente caruncula lacrimale, perchè da essa restano espresse le lacrime, e tramandate per i punti lacrimali incavati in ambedue le palpebre, superiore e inferiore, verso i confini del medesimo angolo, o, come pure dicono gli anatomici, canto interno.
Esempio: E Baldin. Lett. Prop. 14: Questa misura dell'uno e l'altro occhio si piglia dall'estremità del lagrimatoio fin al termine della parte opposta, cioè fino al punto dove si uniscono le due palpebre, che volgarmente si dice la coda dell'occhio. Fra l'uno e l'altr'occhio, cioè dal termine di un lacrimatoio fin all'altro, deve essere lo spazio per appunto della detta misura e larghezza d'un occhio.
Definiz: § E nel linguaggio della Chirurgia si usò per Sacco lacrimale. –
Esempio: Benciv. Mes. 148: Della fistola nel lacrimatoio de l'occhio.