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SUPERBIA.
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SUPERBIA.
Definiz: Latin. superbia, arrogantia, fastus.
Esempio: Tratt. P. mort. Superbia è appetito, o vero disiderio disordinato, e perverso, di propria eccellenza.
Esempio: E Tratt. P. mort. altrove. Superbia, e desiderio disordinato d'eccellenza, ma vanagloria e desiderio della manifestazion di quella eccellenza.
Esempio: Albert. capit. 48. Ed è la superbia un desiderio di tenersi l'huomo se medesimo troppo buono.
Esempio: E Albert. cap. 47. Ogni superbia è cominciamento di peccato.
Esempio: Dan. Parad. 19. Lì si vedrà la superbia, ch'asseta.
Esempio: E Dan. Purg. 11. E non pure a me danno Superbia fe.
Esempio: Com. Superbia non è altro, che uno amore disordinato d'eccellenza, che la creatura desidera.
Esempio: But. Superbia è non voler soggiacere al comune reggimento.
Esempio: Mor. San. Gregor. La superbia così si genera nella mente, come la maglia negli occhj, la quale tanto più diminuisce la vista, quanto più distende per gli occhj.
Esempio: Cosc. S. Bernar. La superbia, come ella è nascimento, e capo di tutti i peccati, così è rovina di tutte le virtudi.
Esempio: Passav. 247. Conciossiacosachè la superbia, come dice San Gregorio, sia una cechità della mente.
Esempio: E Passav. car. 208. E adunque superbia, ec. uno appetito disordinato, o vero un'amore perverso della propria eccellenza.
Esempio: Bocc. nov. 100. 14. Conoscendo costei non essere in alcuna superbia levata.
Esempio: Tratt. consol. Quando la superbia piglia l'huomo ogni peccato commette, e quando si parte da lui ogni peccato abbandona.
Esempio: But. Superbia considerata largamente, non è volere sottomettersi a Dio.