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FAVELLIO, coll'accento sulla penultima.
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FAVELLIO, coll'accento sulla penultima.
Definiz: Sost. masc. Il favellare di molti, e per lo più di cose vane; Cicalio. –
Esempio: Pallad. Agric. 46: Non sia presso a luogo, là ove sia favellio di persone.
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 50: E ancora per lo favellio delle genti è dilettevole il dì.
Esempio: Pindem. Poes. 312: Tollerar m'era forza il favellio Di cento sciocchi, che volean d'ingegno Far pompa.
Definiz: § I. E per Quel favellare degli uditori tra loro, dopo che alcuno ha parlato, per segno di approvazione. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 609: E faccendosi per tutti gli altri uditori uno basso favellio, doppo le dicerie, quasi uno tacito consentimento, ec.
Definiz: § II. E per Il frequente e continuato favellare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 8: Questo è altressì ne' mali pensieri della mente, che sono favellii del demonio (qui figuratam.).
Esempio: Salvin. Iliad. 383: Dal petto sciolse il bel trapunto.... Ove è l'Amore, il Genio, il Favellio, La Consolazion colla Carezza, Che ruba il senno a i savj ancor più grandi.