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1) Dizion. 5° Ed. .
BUGIARDO
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BUGIARDO.
Definiz: Add. Aggiunto di Chi per abito dice bugìe, e anche semplicemente di Chi mentisce. S'usa spesso in forza di Sostantivo. −
Esempio: Dant. Inf. 23: Udi' già dire a Bologna Del diavol vizj assai, tra i quali udi' Ch'egli è bugiardo e padre di menzogna.
Esempio: Fior. Virt. 103: S. Agostino dice: per le bugìe degli bugiardi appena la verità è creduta.
Esempio: Morell. Cron. 268: Di' la bugìa presso alla verità, per modo ti sia creduta e che tu non sii scorto per bugiardo.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. 27: Che se ogni donna lievemente cade A credere al bugiardo la menzogna, Che con falsi argomenti persuade ec.
Definiz: § I. Dicesi anche di Chi scrive il falso, di Chi mentisce la verità. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 6: De le quai sono i pregj e gli onor morti Sì ch'appena di mille una si noma; E questo perchè avuto hanno ai lor tempi Gli scrittori bugiardi, invidi ed empi.
Definiz: § II. È anche Aggiunto di tutto quello in cui o per cui si esprime la Bugìa o si mentisce, come: Lingua bugiarda, Parola bugiarda, Penna bugiarda, Libro bugiardo e simili. −
Esempio: Bocc. Decam. 7, 148: E se tu volessi a queste cose trovare scuse bugiarde ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 451: La lingua bugiarda di un uom che parli fa torto e privato e pubblico alla natura.
Definiz: § III. Detto di Ciò che non risponde a quel che sembra promettere, Che riesce vano e ingannevole. −
Esempio: Dant. Purg. 19: Ma come fatto fui roman Pastore, Così scopersi la vita bugiarda.
Definiz: § IV. E per Vano e Ingannatore. −
Esempio: Dant. Inf. 1: E vissi a Roma sotto il buon Augusto Al tempo degli Dei falsi e bugiardi.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 29: Ma se ne van l'afflitte madri al tempio A ripregar nume bugiardo ed empio.
Definiz: § V. E detto di Ciò che non è in realtà quello che apparisce. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 10: Si fa nella matrice una infertà (infermità), la quale è detta mola, quando nella matrice nasce carne e bugiarda pregnezza.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 322: Su l'erba alfin l'astuto bue si getta E col bugiardo sen la terra cova.
Definiz: § VI. Detto di Bilancia, Orologio o altro istrumento simile, vale: Che non segna il giusto, e non mostra il vero. −
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 284: Le vostre bilance non possono esser mai sì bugiarde, che sopra di loro l'aggravio sommo recato a Dio dalla colpa non pesi nulla.
Esempio: Fag. Comm. 5, 439: Bisogna dunque credere che gli specchi sian bugiardi, come è quello dove v'affacciate voi, che non vi mostra bella.
Definiz: § VII. Far bugiardo alcuno, vale Convincerlo di bugia, Farlo apparire bugiardo. −
Esempio: Domin. Gov. Fam. 23: Di questo peso sono pesati gli amatori del prossimo e del mondo pure a proprio comodo, non parendo loro però dilungarsi da Dio, e voglion fare bugiarda la somma Verità che dice: Nemo potest duobus Dominis servire.
Esempio: Car. Lett. var. 55: Le piacque ancora oltra modo sentire che V. S. Reverendissima avesse già scritto di ritornare, e specialmente che avesse mandato a rivocar la famiglia, perchè con questo solo ha fatti bugiardi quelli che dicevano che la gravezza del mal del Duca era finta, per aver occasione di levarsi di Roma.
Definiz: § VIII. Far bugiardo o Fare rimanere bugiardo, dicesi anche Quando alcuno mostra coll'effetto che era falso ciò che altri aveva predetto di lui.
Definiz: § IX. E' si giunge più presto un bugiardo che uno zoppo o si conosce più presto un bugiardo che uno zoppo; proverbio che usasi a significare, Che la verità in breve tempo si manifesta, e facilmente si scuoprono le bugìe. −
Esempio: Pulc. L. Frott. 126: E' si conosce prima Un bugiardo che un zoppo.
Definiz: § X. Bugiardo è anche aggiunto di una sorta di pero bugiardo e delle frutta che produce; così dette perchè appaiono acerbe e sono mature, e sebbene brutte hanno eccellente sapore, onde sono altresì chiamate brutte buone. −
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 1: Chi 'n sul pero d'amor vuol far de' nesti Vede le frutte via di giorno in giorno; Ma s'oggi son bugiarde e zuccherine, Saran doman cotognole e sorbine (qui figuratam.).
Esempio: Trinc. Agric. 283: Vi si mettano piante che facciano le pera tenere, delicate e molto sugose, come sono le bugiarde, burè ec.