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ESAGERARE.
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ESAGERARE.
Definiz: Att. Aggrandire con le parole la natura o qualità di una cosa o di un fatto, oltre a' suoi veri termini; Farla parer maggiore di quel che è. Ed usasi anche assolutam.
Dal lat. exaggerare, che anch'esso significò Aggrandire, Amplificare. ‒
Esempio: Rucell. Or. Dial. 12, 3, 158: Reca eziandio molta nausea a chi sente il millantarsi soverchio di qualunque cosa, per grande ch'ella sia, ed esagerare le proprie azioni.
Esempio: Crudel. Pros. 166: Sicchè chi ne gradisce l'amicizia, deve vantarsi di essere ammesso a tanto onore, e deve esagerarne i pregj.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 79: Giornande.... afferma che d'Aquileia appena erano rimasi i vestigj: son certo ch'egli allora esagerò.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 242: Il suo poter non devi Esagerar così.
Definiz: § I. E per Aggrandire nel proprio pensiero, Giudicar maggiore, di quello che la cosa o il fatto sia. ‒
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 5: Di questa lega nera avevano i capi dell'esercito più paura che dei Tedeschi, perchè e la potenza di lei di per sè stessi alle menti loro esageravano, e ec.
Definiz: § II. Si usò semplicemente per Far rilevare checchessia con effcaci parole ed ampia dimostrazione della cosa; anche in costrutto con altro verbo, mediante una particella. ‒
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 2, 530: L'arcivescovo di Lione esagerò lungamente, in una sua lettera al cavaliere di Vendôme, la grazia dell'indulto che Nostro Signore gli aveva fatta.
Esempio: Red. Lett. 1, 372: Di questa non vi è stata contrarietà alcuna, avendo esagerato Vostra Signoria eccellentissima che l'uso dell'acqua calda ne i tempi passati era per dissolvere, assottigliare, ed inacquare que' vini ec.