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IRARE.
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IRARE.
Definiz: Neutr. pass. irarsi Concepir ira, Muoversi ad ira; comunemente Adirarsi: voce che oggi non si userebbe se non talvolta in poesia. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 18: A quelli Dio s'ira forte, che peccando non li fragella, e fragellati non prendeno mendamento, e non mendati poi dannati sono.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 174: E non solamente contendere e per forza resistere alli maggiori, è furiosa cosa, ma eziandio irarti col potente è pericolosa. Quindi dice Seneca: Pericolosa cosa è a dimandare da irarsi col potente; imperò se lo più potente alcuno offenderà, più sicura cosa è a quello offeso patire, che con lui irarsi.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 509: E per questa cagione Giunone s'irasse contra lei, e contra tutta la sua schiatta.
Esempio: Rim. Ant. P. Rub. Re 3, 232: Non si de' mai cuore gentile irare Contro del suo subietto, Per ogni suo difetto: Ma ec.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 174: Si narra che un medico, il quale doveva ricevere da uno tredici lire a termine di tre anni, ch'elli irandosi ed essendo ammonito che ec.
Esempio: E Cavalc. Med. Cuor. 70: Questo sarebbe doppio peccato, che veggiamo che sono molto maliziosi: che per fare meglio irare l'uomo irato, rispondon alcune parole invettive doppie, che paiono umili.
Esempio: S. Gir. Grad.: Umiltà non ha in sè mai ira, e mai non fa irare altrui.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 212: Non voglio andar contro il suo figlio Enea E far di novo irar la Cipria Dea.
Esempio: Salvin. Inn. Omer. 546: La veneranda Giuno irossi tosto.
Definiz: § Si usò anche in forma di Neutr. –
Esempio: Cic. Opusc. 346: Coloro ch'erano stati trattatori della pace, volle e ordinòe che fossero salvati; e agli altri forte fu irato.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 457: Non solamente per essempro diventa migliore chi colli posati conversa, ma ancora, non trovando cagione da irare, non adopera il vizio suo.