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1) Dizion. 5° Ed. .
DIAMINE.
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Dizion. 5 ° Ed.
DIAMINE.
Definiz: Esclamazione familiare, che denota meraviglia, impazienza, dispetto, e simili.
O è, come alcuni pensano, eufemismo invece di diavolo, o è corruzione di domine, agevolata dalla voce diavolo, che si usa nei medesimi modi esclamativi. –
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 142: Diamine, esclamazione denotante maraviglia.
Esempio: E Marrin. Annot. Baldov. Lament. 8: Dicono anche [i contadini].... invece di demonio, diamici e diamine.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 318: Diamine! Chi ha insegnato la musica a questi morti, che cantano di mezza notte come galli?
Esempio: Giust. Vers. 180: Così restano in asso, e dopo un pezzo; Che ore sono? – Son le dieci e mezzo. – Diamine! O dove sia la cameriera?
Definiz: § I. Diamine che, Diamin anche che, Diamin mai che; sono locuzioni di forma ammirativa, le quali esprimono disapprovazione, biasimo, di cosa che uno sia per fare, o che abbia fatta.
Definiz: § II. Diamine è parola che anche si appone pleonasticamente al pronome Che diamine, oppure agli avverbj e congiunzioni Dove diamine, Come diamine, e simili, più che altro in locuzioni interrogative o dubitative; ed ha forza intensiva od esclamativa, e corrisponde all'avverbio Mai. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 2. 4: Ma coste', in fine, che diamin ha ella?
Esempio: Panciat. Scritt. var. 22: E gli dice: guarda che diamin ha quel cane.
Esempio: Red. Lett. 1, 446: Ma come diamin mai fa ella a compor tanto e tanto?
Esempio: Baldov. Comp. dram. 21: Dove diamin può ella esser mai fitta? Voi non l'avresti già Nel tornarvene in qua vista volare?