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1) Dizion. 5° Ed. .
INCENTIVO.
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INCENTIVO.
Definiz: Sost. masc. Tutto ciò che muove, stimola, a checchessia, Stimolo, Impulso, Movente.
Dal basso lat. incentivum. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 365: Per gl'incentivi e movimenti de' vizj, gastigava e mortificava il corpo suo.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. Pref. 6: Gl'ingegni.... applicati per sì forti incentivi a coltivar la pittura, faranno vedere quanto di maraviglioso possa operare la mano e la mente dell'uomo.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 149: Ma perchè egli rivolgeva nell'animo suo più pensieri del cielo che del mondo, poco incentivo gli abbisognò per risolversi a lasciare il secolo.
Esempio: E Baldin. Decenn. 4, 231: Queste visite, e molto più la stima in cui l'aveano ormai posto appresso agli uomini grandi le sue virtù, erano a lui tuttavia d'incentivo maggiore per far cose belle, ed a' grandi stessi eran di stimolo per valersi di lui in ogni più onorevole lavoro.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 260: Le ricchezze.... son più facilmente incentivo di scelleraggine e materia di perdizione a chi le possiede.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 12: Quantunque volte da nobile desio di sapere, o da incentivo di laudevole curiosità io mi sentissi incitato a fissare gli occhi della mente nel vasto libro della natura ec.
Esempio: Nell. Iac. Torment. 3, 3: Questa vincita mi può essere incentivo a giocar altre volte, e far perdite della vincita dieci volte maggiori.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 252: E perciò [i fiorini] diedero incentivo a molti scellerati di fare un disonesto guadagno col guastargli.
Esempio: Alf. Sallust. 89: La memoria bensì delle tante chiarissime imprese era il possente incentivo, che ne' cuori di quegli egregi uomini sublimava la fiamma divina.
Esempio: Capp. Longob. 110: Roma o Ravenna, viventi a legge romana, sarebbero divenute a suo malgrado un capoluogo per tutti gl'Italiani, e un incentivo ad altre speranze così da renderli intolleranti di quell'aldionato servile.
Esempio: E Capp. Lez. 267: Erano incentivi allo scrivere o ambizione di magnificare i proprj fatti, ec.
Definiz: § I. E per Tutto ciò che provoca in noi un movimento d'animo, più spesso non buono. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 195: Come incentivo di superbia è considerare il peggiore; così cagione di umiltà è considerare il migliore.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 645: Se la carne non riceve incentivo nè arsione da tal fiamma..., prova è che l'anima non se ne de' corrompere. Che santo Cerbone stesse in mezzo de le due vergini a dormire, e non sentisse incentivo di carne, era ferma esperienza che ec.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 706: Elli avea a deponere giuso lo incentivo dei peccati.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 11: Ammorzo e spengo tutti gli incentivi della libidine.
Esempio: Monigl. Poes. Dramm. 3, 79: Tra Leandro e Isabella, Incentivi d'Amor gli sdegni occorsi Per cagion del maniglio Fur colpa mia.
Definiz: § II. Esser d'incentivo, vale Muovere, Stimolare, Indurre, a checchessia, Servire di stimolo. –
Esempio: Segner. Op. 4, 383: Il conoscere distintamente lo sposo quand'egli è amabile, non so a quale sposa fosse mai punto di ritegno ad amarlo; piuttosto fu d'incentivo.