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GNAFALIO.
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GNAFALIO.
Definiz: Sost. masc. Genere di piante, la cui specie più importante e più nota è quella che dai Botanici è detta gnaphialium orientale. Essa produce molti fusti, che terminano in un mazzetto di fiori composti, di color di zolfo; e tal colore mantengono anche quando sono secchi, onde sono mollo adoperati per far ghirlande, e cose simili: chiamansi comunemente Semprevivi e Zolfini.
Dal grec. γναφάλιον, lat. gnaphalion. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: A cotali scorrenze delle minuge molto giovano le foglie dello gnafalio cotte in vino verdetto.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 909: Tanto è breve del gnafalio l'istoria in Dioscoride, che impossibile mi pare che se ne possa venire in cognizione.... Nondimeno il Fucsio dipinge ne' suoi commentarj una certa pianta per il gnafalio, forse per esser ella canuta e pelosa.
Esempio: E Mattiol. Disc. 2, 911: Ma ritornando al gnafalio, dico che delle virtù sue scrisse Galeno.... Il gnafalio fu così chiamato per usarsi le sue foglie morbide in cambio di borra. Sono bianche e mediocremente costrettive, ec.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 45: Gnafalio, detto da' contadini Bambagia salvatica: [nasce] a Papaiano.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 56: Gnafalio: nasce in sul Poggio, per entrare della Porta della Croce.