Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ALVEARE, ed anche ALVEARIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
ALVEARE, ed anche ALVEARIO.
Definiz: Sost. masc. Cassetta ove si tengon le api, Arnia.
Dal lat. alveare, alvearium. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 487: Gli alvearj sieno piallati, acciocchè lucertole o altri animali salir non vi possano.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. appr.: Gli alvearj son, sì come dice Palladio, migliori di corteccie d'arbori, massimamente de' suveri.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 433: È avvenuto però, che racchiuse in un alveare trasparente di vetro da gente vaga di osservare la loro arte nella fabbricazione del mele, hanno ec.
Esempio: Salvin. Opp. 13: Quando i floridi favi gli alveari Premono delle pecchie.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 50: Sappia grado se alcuno, come l'alveare col fumo, così con un forte ragionamento l'animo, dalla caligine e dalla stupidezza ingombrato, gli ripurghi.
Esempio: Fiacch. Son. pastor. 2, 130: Pastor, che intorno all'alvear t'aggiri, Vuoi miele? ah! scaccia un tal desio lontano.