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INCASTRO.
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INCASTRO.
Definiz: Sost. masc. Incastratura, e più comunemente Punto dove due cose s'incastrano fra loro, o sono commesse. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 52: Il coperchio F si stucchi diligentissimamente intorno all'incastro colla mestura solita.
Esempio: E Magal. Sagg. nat. esp. 194: S'adattarono due vasi di vetro, uno porzion di cono, e l'altro di piramide, negl'incastri d'una grossa tavola.
Esempio: Algh. Litot. 70: Incastro girevole del dilatatorio.
Esempio: E Algh. Litot. appr.: Incastro de' due pezzi maggiori del dilatatorio.
Esempio: Salvin. Iliad. 436: Ettor fatto vicin, d'Aiace all'asta Di frassino, diè un colpo di spadone Presso l'incastro della punta dietro.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 185: Molta quantità d'acqua per le fessure delle cateratte, e per gl'incastri.... ne scapolava.
Esempio: Pindem. Poes. 344: Fortunato Chiama il Giappon, perchè d'inteste travi Sa con tali giunture e incastri e tacche Formar palagio, che levar di pianta, Trasferir, rïalzar, spiegare il ponno, Dove più aggrada, qual guerriera tenda.
Definiz: § Incastro, è anche Term. di Mascalcia, ed usasi a significare Quell'arnese di acciaio tagliente a guisa di scalpello, fornito di manico, col quale i manescalchi pareggiano le unghie alle bestie. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 68: Disse colui, che non ferrava i buoi, Ma l'oche, e già lo 'ncastro aveva tolto ec.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 13: Dalla cintola pendergli un paio di tanaglie, un martellino, e una campanella, dentro la quale un incastro col manico all'ingiù era fitto.