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1) Dizion. 5° Ed. .
CAPECCHIO
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CAPECCHIO.
Definiz: Sost. masc. Quella materia grossa e liscosa che si trae dalla prima pettinatura del lino, e si adopera per lo più ad imbottire. Dicesi così perchè si cava dai due capi del lino, cioè barbe e cime, le quali sono più ripiene d'immondezze, e di filo morto e inutile. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 43: Lino.... si secca e si maciulla, e quello che poi si dice capecchio, va via.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 287: Poi sciogliendo le balle tutte, fuorchè due, che panni erano, piene le trovò di capecchio.
Esempio: E Bocc. Lett. 291: Uno letticciuolo pieno di capecchio, piegato, e cucito in forma di piccole spere.
Esempio: Med. L. Canz. 2, 155: La sua lana ell'ha fornita, E la stoppa col capecchio.
Esempio: Varch. Stor. 2, 147: La corteccia di fuori de' qua' bastioni era di mattoni crudi fatti di terra pesta, mescolata col capecchio trito.
Esempio: Cellin. Vit. 256: Fummi gettato un materassuccio di capecchio in terra.
Definiz: § I. Essere un pulcin fra 'l capecchio o Parere un pulcin fra 'l capecchio; che più comunemente dicesi Essere un pulcin nella stoppa o Parere un pulcin nella stoppa; vale Essere impacciato, per lo più in cosa di lieve importanza, o per pochezza di animo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 86: Ma poi diceva: Un pulcin fra 'l capecchio Par che mi stimi Rinaldo, al suo dire.
Definiz: § II. Esser peggio del capecchio, o del capecchio molle; dicesi dalle mamme ai ragazzi che son cattivi.
Definiz: § III. In proverbio: Quando marzo va secco, il gran fa cesto, e il lin capecchio: cioè, L'asciuttore di marzo giova al grano e nuoce al lino.