Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INCENERIRE.
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INCENERIRE.
Definiz: Att. Ridurre in cenere, Far divenir cenere. –
Esempio: Dat. Selv. epit. 11: La terra s'apra, il mare irato inondi Le più culte campagne, abbatta il vento Piante e moli sublimi, ultrice fiamma Scenda dal cielo a incenerire il mondo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 8, 28: Ferraù resta, qual chi tocco sia Da fulmin che di dentro incenerire Un corpo suole, e far che intero stia.
Esempio: Pindem. Poes. 195: Deh! come mai non scese Su la tua fronte un fulmine a troncarti Le parole e il respiro, e a incenerirti?
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam.; anche in modo assoluto. –
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 179: Puoi col bel guardo incenerir; ma puoi Rinnovellarne poscia in forme nuove.
Esempio: Segner. Mann. ag. 1, 3: La contrizione farà che tali vincoli non ti sian più di rossore, mercè quel dolor sì nobile che gli ha sciolti, o, per dir meglio, gli ha incesi, gli ha inceneriti con le sue vampe.
Esempio: Fag. Comm. 1, 165: Tenendo nel mio petto per tanto tempo celata la fiamma amorosa, viepiù ardente la sento incenerirmi il cuore.
Esempio: Niccol. Arnal. 1, 4: Schiuder lo veggo A tremenda risposta il labbro audace, Che incenerisce colla sua parola.
Definiz: § II. Neutr. Ridursi in cenere. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Si abbruciano i rami della mortella fino a tanto che tutti quanti inceneriscano.
Esempio: Pindem. Poes. 405: Vada il tuo corpo a incenerir sotterra.
Definiz: § III. E figuratam., e iperbolicam. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 503: Egli al sentire di questa inaspettata novità, come umile e per sua natura timido che egli era,... fu per incenerire, e si aiutava colle negative.