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1) Dizion. 5° Ed. .
ACCETTARE.
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ACCETTARE.
Definiz: Att. Ricevere con aggradimento la cosa offerta, e anche semplicemente Ricevere.
Dal lat. acceptare. −
Esempio: Vill. M. 4, 299: I quali ufficj e rettorie esso messer Niccola, per riverenza del suo signore messer lo re Luigi, senza licenza non volle accettare.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 174: Accettò Michele [di Lando] la signoria.
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 152: Ei per la cortesia che così vuole, Accetta tutto, e loda, e le ringrazia.
Esempio: Tass. Lett. 1, 205: Rinaldo ricusa di chiederlo [il capitanato]; si contenta d'accettarlo.
Esempio: Buomm. Verg. 116: Accettate, sorella carissima, il tutto in segno del mio buon animo.
Definiz: § I. E per Acconsentire a ciò che ne vien proposto o dimandato. −
Esempio: Dant. Inf. 26: Ed egli a me: la tua preghiera è degna Di molta lode, ed io però l'accetto.
Esempio: Vill. G. 1, 135: Da' Romani onorevolmente furono ricevuti [gli ambasciatori], e la loro petizione accettata benignamente.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 3: Sì lo invitò la sera a cena e albergo; e santo Francesco accettò, e cenò con lui, ed albergoe.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 94: E pur non vuol seco accettar l'impresa: Tanto l'assedio del suo re gli pesa.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 78: Da poi che seppon ch'egli ebbe accettato, Cominciarono a dir che non verria.
Esempio: Dav. Scism. 348: Il Papa accettò l'appello della reina.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 78: Ti scrissi che il Magliabechi m'aveva offerto quel libro,.... ma che aveva fatto quest'offerta tanto a paura, ch'io non avevo avuto faccia d'accettarla.
Definiz: § II. E per Approvare, Ammettere, Seguire ciò che altri ha pensato o detto. −
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 29: Se quella [teologia] che si chiama civile non è naturale, or per che merito si dee accettare?
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 47: Era questa opinione dagli altri Signori meno accettata, quanto coloro erano tenuti dello stato de' Medici partigiani.
Esempio: Car. Apol. 100: Poi che non accettate lui come pazzo, accettate almeno la ragione che egli dice da savio.
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 23: Aristotile.... determinò che la favola del poema una esser dovesse, la quale determinazione fu come buona accettata da Orazio.
Esempio: Strozz. G. B. Oraz. 184: Quello [il verso settenario].... per la grazia e diletto suo si deve in questo nostro poema accettare.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 13: Barbare per esso [volgo ignaro] riescono le voci austere della filosofia; ma se gli vengono raddolcite colla suavità della poesia, egli tosto le accetta.
Definiz: § III. Per Raccettare, Accogliere, Ricevere, Ammettere in alcun luogo o presso di sè. −
Esempio: Nard. Stor. 1, 112: Avendo esso maritata una sua figliuola al signor di Pesero, quegli, per certa sospezione,.... la rifiutò assolutamente, e non la volle accettare.
Esempio: Gell. Sport. 4, 1: Non si potrebbe egli trovare uno amico, che confessasse tenere in su una bottega per dota una quantità di danari,.... e se non per molto tempo, almeno per tanto che io la facessi [la Fiammetta] accettare in casa da mia madre?
Esempio: Car. Eneid. 12, 74: Se, Turno estinto, io nel mio regno deggio I Troiani accettar, che non gli accetto Or ch'egli è vivo e salvo?
Esempio: Vasar. Vitt. Pitt. 8, 3: E così [Pietro Perugino], che era cortese molto ed amator de' begl'ingegni, accettò Raffaello.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 224: Venni accettato con molta solennità da Circe.
Definiz: § IV. E figuratam. riferito alle piante che s'innestano bene, e anche ad altre cose che legan fra loro. −
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 123: Il pero cotogno e 'l caprifico sono atti a ricevere ogn'insito d'altrui; ed il cotogno soprattutto accetta bene il pero, il melo e 'l nespolo ed i rubeti.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 125: Il cedro, per aver la scorza sottile, sta bene in se stesso, non accettando bene altro che il limone.
Esempio: Cellin. Pros. 164: Questa grassezza non le impedisce lo accettare il metallo, anzi l'accetta, meglio senza comparazione che non essendo marcia.
Definiz: § V. Accettare uno in una Religione, in un Ordine e simili, vale Accoglierlo, Ammetterlo in essa Religione, in esso Ordine, Farlo di quell'Ordine, di quella Religione. −
Esempio: Varch. Suoc. 4, 5: Io non dico, ch'io non avessi anch'io più caro di maritarla, e che non fusse meglio; nondimanco, e massimamente essendo di già stata accettata, non bisogna correre a furia.
Esempio: E Varch. Lez. Pros. var. 2, 158: La religione de' quali [cavalieri] altro che uomini buoni e valorosi non accetta.
Esempio: Buomm. Verg. 117: La vergine adunque, accettata che sarà capitolarmente,.... volendo ricever l'abito della religione, si tien questo modo.
Esempio: Fag. Rim. 4, 101: E finalmente, come volle Iddio, Fu accettata la monaca e vestita, E lo spogliato son rimasto io.
Definiz: § VI. Accettar uno per amico, per alleato, per suddito, per figlio e simili, vale Riceverlo, Riconoscerlo per tale. −
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 43: Un giovane.... tanto pregò Giovanni che per suo figliuolo lo ricevesse, che Giovanni non si potè sì scuotere che non lo accettasse.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 233: Sentendo la venuta del Commissario, se gli fecero incontro, e lo pregarono gli accettasse per fedeli servitori del popolo fiorentino.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 57: Egli [Raffaello] vedendosi obbligato, come cortese non volle mancare della parola sua, e così accettò per donna una nipote di esso cardinale.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 230: Accettovi, se voi lo volete, per maestro e per padre.
Definiz: § VII. Accettar persona o persone, ed anche Accettare una persona, vale Aver riguardo speciale a persona, Esser parziale per alcuno. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 347: Conferì grazie, sempre accettando quella persona, la cui borsa gli era più copiosa.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 57: Imperocchè noi avemo in cielo il Giudice, il quale non accetta persone.
Definiz: § VIII. Accettare l'eredità, il legato, il testamento, vale Dichiarare ne' modi prescritti dalla Legge di voler essere erede, o di starsene alle disposizioni del testamento. Term. de' Legisti. −
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 59 t.: Se di questo [re] non ci è figliuoli, ci sono io,.... suo fratello e successore, che giustamente accetto e la eredità e lo stato.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 26: Nè mai diede cosa alcuna, nè fece libero alcuno schiavo, nè accettò alcuna eredità o lascito, come padre di famiglia, ma come uno della famiglia di quella casata.
Esempio: De Luc. Dott. Volg. 11, 2, 36: Si discorre.... se, e quando, si possa dire che l'eredità si sia già accettata, particolarmente per il possesso dei beni o per la retenzione delle doti.
Esempio: E De Luc. Dott. Volg. 11, 3, 22: La legittima sarà dovuta libera, ancorchè si accettasse il testamento, non solamente implicitamente con l'adire l'eredità, ma ancora con l'accettazione espressa.
Definiz: § IX. E Term. mercantile, Accettare lettere di cambio, o cambiali, vale Dichiararsene debitore, apponendovi la propria firma. −
Esempio: Adr. G. B. Stor. 45: Trovò che non aveva portato altro che cedole, le quali nè in Milano, nè in Genova si trovò mercante alcuno che volesse accettare o pagare.
Esempio: Dav. Camb. 430: Finita la fiera d'alquanti giorni, le lettere tutte in un giorno s'accettano, e duo dì poi si fanno nuovi cambj, e poi i pagamenti.
Esempio: E Dav. Camb. 431: Avrete corso risico di tre fallimenti: del mio, fin a che la mia lettera in Lione non fu compiuta, e di Tommaso poichè l'ebbe riscossa, e di Piero avanti che Federigo accettasse.
Esempio: De Luc. Dott. Volg. 5, 2, 81: Se questo pericolo del fallimento vada a danno di quello, il quale abbia accettata la lettera di cambio per doverla pagare a suo tempo.
Definiz: § X. E usato assolutamente per Tener l'invito, Accettar la proposta. −
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Vorrebbero gustar qualche cosetta? Quegli accettar garbatissimamente.
Definiz: § XI. Non accettare una scusa, una ragione e simili, vale Non accoglierla, Rifiutarla. −
Esempio: Vill. G. 864: Questo fu scortese titolo dato per lo Re,.... sanza volere udire o accettare le ragioni del Comune di Firenze.
Esempio: Bocc. Fiamm. 39: Ultimamente, non accettandone alcuna [delle scuse],.... di continuo mi scongiura che a rivederlo vada.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 238: I soldati per il tempo sinistro non vi si accordavano, non ostante che i Dieci sollecitassero l'accamparsi, e non accettassero scusa alcuna.