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ASSETARE.
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ASSETARE.
Definiz: Att. Indur sete, Far venir sete. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 74: Un fonte sorge in lei [nell'isoletta], che vaghe e monde Ha l'acque sì, che i riguardanti asseta.
Definiz: § I. E figuratam. Accender di brama, di desiderio. –
Esempio: Dant. Purg. 31: L'anima mia gustava di quel cibo, Che saziando di sè, di sè asseta.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Ma perchè il sacro amore, in che io veglio Con perpetua vista, e che m'asseta Di dolce disiar, s'adempia meglio, La voce tua ec.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 511: De gli onori al desio, che l'alme asseta, Modo prescriva e legge.
Definiz: § II. Neutr. Avere, Patir sete. –
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 555: Pare sapere qui la cagione che fa dimagrare, ed affamare, ed assetare.
Esempio: Alf. Sallust. 211: I Numidj.... nè sale, nè altre incitanti vivande adoprando, pochissimo assetano.
Definiz: § III. E figuratam. Aver brama ardente. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 268: Dice che questo fiume [Flegetonte] era di sangue, a denotare che di sangue si saziano coloro, che di sangue assetarono.
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 71: Considera qui la benignità e la pazienza del Signore, in ciò che si lassi tentare e portare a quella crudele bestia, la quale era assetata del suo sangue.