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Dizion. 5° Ed. .
CONDIMENTO.
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CONDIMENTO. Definiz: | Sost. masc. Dicesi di Quelle cose che si adoprano a perfezionare il sapore della vivanda, come olio, sale, aceto, spezie ec.; Tutto ciò che serve a condire la vivanda. |
Dal lat. condimentum. – Esempio: | Cavalcant. B. Retor. 282: Riputerà, che questo ornamento si debba usare temperatamente, come i condimenti delle vivande s'usano. | Esempio: | Ben. B. Rim. 34: Forse ch'uno star dee con mille stenti Per far la carbonata intorno al fuoco, E ch'ella chiede mille condimenti? | Esempio: | Gell. Lettur. 3, 107: Le seconde [cose], cioè i condimenti, sono universalmente di poco nutrimento, e la cagione è perchè ei participon poco d'umido; e però non è l'uso comune di mangiargli da per loro, ma servirsene a fare più grate al gusto e più appetitose le prime. | Esempio: | Bart. D. Vit. Caraff. 2, 16: All'erbe non usava condimento niuno; ma schiette e crude, come venivano dell'orto, senza niuna consolazione nè d'olio nè di sale, così le prendeva. | Esempio: | Manett. Mem. Frum. 63: Semplice [pane],... e.... composto.... con ingredienti e condimenti diversi. |
Definiz: | § I. Per similit., trovasi riferito a vini, nel senso che comunemente dicesi Governo. – | Esempio: | Paolett. Oper. agr. 2, 365: In quello stesso anno io feci parecchj barili di mosto coll'uve, parte infradiciate sulle viti, e parte sulle stoie, e mi servì di condimento, o come dicesi di governo, per gli altri vini. |
Definiz: | § II. Condimento, in senso figurato, dicesi della fame e della sete, in quanto l'una fa parer migliori i cibi, e l'altra le bevande. – | Esempio: | Luchin. SS. Gris. e Bas. 18: Affogando per la gagliarda sete, in fresche fontane s'abbatterono, un gran condimento l'aver sete stimando. | Esempio: | Pallav. Libr. Ben. 359: Ogni confettura di Genova, ed ogni claretto di Provenza, toltone il condimento della fame e della sete, riesce meno soave. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 22: Suole esser la fame De' cibi anco più rozzi il condimento. |
Definiz: | § III. E figuratam., dicesi di Ciò che adorna, appiacevolisce, perfeziona, ovvero mitiga e tempera checchessia; e trovasi riferito anche a persone. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 2, 205: Deono [i Regi e i Sacerdoti] essere condimento del popolo, e con clemenza governarli. | Esempio: | Lipp. Malm. 10, 6: E Martinazza, che di quei balletti Sarebbe in corte tutto il condimento. | Esempio: | Don. Music. Scen. 27: Quella [melodia] che usa un canto semplice, e con poco o nessun condimento, si dirà semplice. | Esempio: | Not. Malm. 2, 744: Sarebbe stata il condimento, cioè sarebbe stata la perfezione di quei balli e di quell'allegria. |
Definiz: | § IV. E col compimento espresso della cosa stessa che adorna, appiacevolisce, perfeziona o tempera checchessia. – | Esempio: | S. Bern. Medit. piiss. 43: Se tu mi domandi, or chi è costui? dicoti, che è la tua carne,... cioè lo sentimento carnale ed animale senza ragione e condimento di spirito. | Esempio: | Cic. Opusc. 529: Questa severità d'Ottavio parrebbe acerba, se molti condimenti d'umanità non la mitigassono. | Esempio: | Domin. Tratt. Car. 8: Dico che non guadagna in tal desiderio nè in tale orazione, imperocchè non vi è il condimento della ordinata carità divina. |
Esempio: | Rucell. Or. Operett. var. 109: Tal forma di rigore parrebbe tropp'aspra, se non fosse moderata da molti condimenti di umanità. | Esempio: | Salvin. Disc. 1, 15: Se manca il condimento e la lusinga del diletto, non ha, per molti, tali incanti l'utilità, che rozza e incolta ed ignuda possa trovare amatori. |
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