1)
Dizion. 5° Ed. .
INDULGENTE.
Apri Voce completa
pag.619
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
INDULGENTE. Definiz: | Partic. pres. di Indulgere. Che indulge. |
Lat. indulgens.
Definiz: | § In forma d'Add. Usasi comunemente per Che è disposto ad assecondare gli altrui desiderj, Condiscendente; ed altresì Che perdona facilmente; contrario di Severo, Rigoroso. – | Esempio: | Segner. Pred. 538: Il mondo così indulgente asseconda ogni vostra brama. |
Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 144: Quegli che era severissimo in sè medesimo, che non avrebbe mai composto se non in soggetti gravissimi, era poi condescendente, discreto e indulgente con gli altri fino a quello onesto segno che è permesso ad uomo virtuoso, religioso, giusto ed onorato. | Esempio: | E Salvin. Annot. Tanc. 535: Negli Adelphi, o vogliam dire ne' Fratelli, commedia di Terenzio, il padre si vede indulgente e condescensivo, che, come si dice, non la guarda per lo minuto, e lascia andare tre pani per coppia; e lo zio rigoroso, austero, severo verso il nipote. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 118: Già il pubblico è sì umano, sì indulgente, Che prende tutto quel che gli si dà. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 681: Dio, che è più rigoroso degli uomini ma più indulgente, non vorrà ec. |
|