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DAPPOICHÈ, che anche disgiuntamente si scrive DAPPOI CHE.
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DAPPOICHÈ, che anche disgiuntamente si scrive DAPPOI CHE.
Definiz: Avverb. di tempo. Dopo il tempo che, Dopochè, Dacchè e simili. –
Esempio: Dant. Parad$. 9: Dappoichè Carlo tuo, bella Clemenza, M'ebbe chiarito, mi narrò gl'inganni Che ec.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 38: La qual cosa sarebbe.... suta la peggiore che fosse mai in Roma, dappoichè ella fu dificata.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 377: Dappoichè l'aquila ha bene alzata in su la sua preda, la lascia cadere a piombo sopra d'un sasso, e quivi ec.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 23: Altro Podarces, capitan dei Tessali, Il qual, dappoichè cadde in la battaglia Protesilao, tuttavia gottoso, E travagliato conducea l'armata.
Definiz: § Usasi anche come Cong. significante cagione, ragione. Poichè, Giacchè e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 9: Dappoichè io sono innanzi a quella serenissima Corona, ec.
Esempio: Cellin. Vit. 2, 419: E dappoichè voi non avete o saputo o voluto ubbidire al modo che io v'insegnai, ubbiditemi ora.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 58: Il re si lamentava, che il duca Carlo, dappoichè si era congiunto in matrimonio con Beatrice di Portogallo, seguitasse.... le parti imperiali.