Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
DESTINO, e DISTINO
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DESTINO, e DISTINO.
Definiz: Occulto ordinamento d'Iddio: sorte, fato. Lat. fatum, sors.
Esempio: Petr. Son. 210. Non per elezion, ma per destino.
Esempio: G. V. 11. 126. 4. Nol promise il divino distino, ovvero provvidenza.
Esempio: E G. V. cap. 131. 6. Ma il distino ordinato da Dio, per punire le peccata, non può preterire.
Esempio: Lab. n. 35. Qual malvagia fortuna, qual malvagio destino t'ha nel presente diserto condotto?
Esempio: Dan. Inf. 15. Ei cominciò: qual fortuna, o destino, Anzi l'ultimo dì quaggiù ti mena?
Esempio: Petr. Son. 17. Mio destino a vederla mi conduce.
Esempio: E Petr. Son. 49. Ma poi vostro destino a voi pur vieta L'essere altrove.
Esempio: But. Non è fortuna senza destino, ma destino è bene senza fortuna.
Esempio: Cron. Mor. Dove si dichiarerà i gran danni, e persecuzioni a noi avvenute, o per destino di fortuna, o per malizia di chi ci ha avuto a minestrare, o per nostra sciocchezza.
Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 7. Costei trova in sul libro del destino, Che da lui dee disfarsi il suo giardino.