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1) Dizion. 5° Ed. .
IMPRONTA.
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IMPRONTA.
Definiz: Sost. femm. Immagine, Figura, di checchessia o chicchessia, impressa, o anche riprodotta per calco, getto, e simili, su qualsivoglia cosa.
Provenz. emprenta; franc. ant. emprainte e anche emprunte, modern. empreinte: voci derivate dal lat. imprimere, mediante il provenz. enprimar e il franc. empreindre. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 123: I qua' fiorini, gli otto pesavano once una, e dall'uno lato era la 'mpronta di santo Giovanni Batista, e dall'altro lato il giglio.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 139: Per questo modo arai la effigia, o ver la filosomia, o vero impronta di ciascun gran signore.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 53: Io son messaggio di Gan di Maganza, E quando feci da lui dipartita, Questo brieve mi diè, ch'è d'importanza; Vedi la 'mpronta sua qui stabilita, Perchè tu abbi del fatto certanza.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 100: Della quale [battaglia] n'è un'impronta di gesso in Firenze presso tutti gli artefici.
Esempio: Salv. Spin. 5, 9: Questa è ben la mia impronta, ma non già quella ch'io ti donai, la qual non aveva questi fogliami; nel resto, nè nella grandezza, nè nella foggia, nè nell'effigie non ci si scorge divario alcuno.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 6, 3, 164: A simiglianza di ben accorto e pratico intagliatore, che più grossolani scolpisce gl'intagli, onde i marchi si debbono imprimere in un legnaccio rozzo e forte, o in qualunque altra materia mal atta a render l'impronte.
Esempio: Segner. Mann. magg. 29, 4: Quell'impronta del re, ch'è nella moneta, non è vera immagine di esso re, perchè altro d'esso non ha che la somiglianza.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 168, 2: Quel piano così fortemente stretto sopra del timpano [del torcolo da stampa] a forza di buoni feltri fa accostare il foglio alla stampa già tinta d'inchiostro e restarvi l'impronta.
Esempio: Legg. Band. C. 26, 178: E se qualcheduno ardisse di contraffare l'impronta, marchio e bollo della carta, o che fabbricasse o vendesse o altrimenti distribuisse carta con l'impronta o bollo falsificato, e tutti quelli che gli prestassero la loro opera, aiuto o consiglio, per ciascheduna delle dette trasgressioni, cada ed incorra ciascheduno di loro in pena di scudi dugento ec.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 278: La città nostra.... usò coniare nella sua zecca moneta propria di argento fino, ed anche allegata, coll'impronta del giglio, perciò chiamata Fiorino.
Esempio: Capp. Longob. 177: Fatto è che da quel punto si trova moneta con l'impronta dei pontefici; sta in una faccia il nome loro e dall'altra quello dell'imperatore d'occidente.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Adr. M. Lez. II, 4, 78: Nella quale opera ben conosco, altro non fo che abbozzare senz'arte un bel marmo; ma spero ancora che dal saggio consiglio vostro, e da' precetti d'artefice migliore e più perito tra voi che non sono io, riceverà quandochè sia l'impronta di perfetta virtù.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 547: La perfetta impronta Dov'è, dov'è, che in esso Stampò 'l gran Fabro? Oh perfido e deforme Genio dell'uom!
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 29: Le parole sono sigillo ed impronta delle cose medesime, cui esse affigurano talora ed appropiano con tal giustezza,... che per poco dalle medesime rappresentate cose si scambiano.
Esempio: Capp. Econ. 347: Quasi non fosse virtù rarissima vincere i pregiudizj delle abitudini, e gli abbagli delle passioni, e il gergo de' tempi, e gli errori della scuola, e ricondurre le nostri menti a quella rettitudine primitiva, che è in noi l'impronta più bella della natura.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 1, 205: Il contegno e i discorsi attribuiti a quel grande ingegno, quanto ripugnano alla sua indole, tanto portano espressa l'impronta del genio gesuitico che gli ha inventati.
Definiz: § II. E per la Immagine o Figura di qualsivoglia cosa, incisa in marchio, sigillo, e simili, per uso di bollare checchessia. –
Esempio: Maff. Stor. diplom. 6: Dal costume di convalidar gli atti, anche privati, coll'impronta, nacque la gelosia de' sigilli, e la legge di Solone riferita da Laerzio, che ec.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 53: Dovranno per altro da qui avanti i sopraddetti cuoiami da suolo, prima di essere marchiati per l'asciutto dai detti ministri, essere stati già marchiati da ciaschedun conciatore con il marchio particolare della sua fabbrica, la di cui impronta dovrà essere concertata con il respettivo giusdicente, all'effetto che sia sempre diversa da quella del marchio pubblico, e da quelle di tutti gli altri conciatori.
Definiz: § III. Poeticam., per Orma. –
Esempio: Car. Eneid. 8, 319: Eran l'impronte De' lor piè volte al campo e verso l'antro Segno non si vedea ch'a la spelonca Il cercator drizzasse.
Definiz: § IV. Figuratam., per Segno, Vestigio, Traccia, e simili. –
Esempio: Capp. Longob. 66: Il culto di Odino, al quale prima i Longobardi furono addetti,... lasciava di sè nelle istituzioni di quei popoli una durevole impronta.
Esempio: E Capp. Longob. 121: Allora solamente ricominciò (il Comune) a figurare come politica istituzione, quando alla perfine i vincitori, avendo appreso a giovarsene, lo rialzarono per signoreggiarlo, segnando la forma romana del municipio con la impronta barbarica.
Esempio: E Capp. Lez. 265: Allora ogni cosa mutò in Italia e mutò in peggio, serbando pur sempre vaste impronte della insita grandezza.
Definiz: § V. Prendesi pure per Forma, Cavo, ed altresì Modello, col quale, o per mezzo del quale, si produce la impronta o figura di checchessia. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 140: E a quel modo ancora, quando impronti la faccia, la predetta forma o vero impronta tu la puoi buttare di ciò che metallo tu vuoi; ma io ti consiglio di cera.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 300: Uomo, non solo nella scultura e nel fare impronte di monete e medaglie bellissime, ma ancora nel fare di bronzo, e nella poesia parimente, molto esercitato.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 6: Nacque.... la legge di Solone riferita da Laerzio, che non fosse lecito all'intagliatore di servar l'impronta d'anello venduto.