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1) Dizion. 5° Ed. .
DIAVOLETTO.
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DIAVOLETTO.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Diavolo. –
Esempio: Zibald. Andr.: Le apparve un diavoletto in foggia di fare il buffone.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 107: E a sospettar cominciano, che quivi Alberghino le fate e i diavoletti.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 20, 110: Fece ivi venire da lontano I diavoletti di maggior bravura.
Esempio: Fag. Rim. 1, 361: Rizzossi allora un certo diavoletto, Ch'era del sesso femminile amante, Che da noi ora Cecisbeo vien detto.
Definiz: § I. Familiarmente dicesi a Persona, e più propriamente a fanciullo o a donna, a denotare fierezza, brio, malizia, e simili. –
Esempio: Cellin. Vit. 159: Commesse a un certo diavoletto d'un suo soldato Corso, che la facessi più netta che poteva.
Definiz: § II. E per Lo stesso che Diavolino, nel senso del § I. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 1: I dolci versi, i bei madrigaletti D'amore erano i lesti procaccini; Le dame non ne fean dei diavoletti, E non se ne servian per istoppini.