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1) Dizion. 5° Ed. .
BRAVURA
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BRAVURA.
Definiz: Sost. femm. Qualità e atto da bravo. –
Esempio: Bern. Orl. 30, 63: Or guarda intorno con una bravura, Che ciascun tace, ed ha di lui paura.
Esempio: Varch. Stor. 2, 388: Affrontarono gli Spagnoli con tanta bravura, che.... gli sforzarono non solo a ritirarsi di buon passo, ma ec.
Esempio: Vasar. Ragion. 171: Il giovane armato, che tiene lo stendardo di quel luogo, denota la bravura degli uomini di quel paese.
Esempio: Tass. Lett. 4, 82: E quel che s'è detto prima da me de la bravura di Argante e di Clorinda, s'è detto sin a questo termine ec.
Esempio: Dat. Selv. Ded. 5: Le glorie guerriere.... non sono interamente de' condottieri, e buona parte si dee alla bravura delle milizie, al vantaggio del posto, degli armamenti e del numero.
Esempio: Panant. Paret. 64: La sera a veglia ed in conversazione Ognun racconta le sue gran bravure.
Definiz: § I. E detto della fierezza o ferocia delle bestie. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 7: Divenne [il lione] fuor di sua natura pauroso, sicchè egli non ardiva uscir più alla campagna, nè mostrar quella bravura che egli era usato per altro tempo.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 11: Nel quale [monte] sono molti orsi, assai lioni, e altri se più ne sono bravi animali, e chiunque desidera o cor di quei fiori, o mangiare di quei frutti, gli è necessario andarvi ben provvisto e bene armato, di sorte che egli si possa difender gagliardamente dalla bravura di quelle fiere.
Definiz: § II. Usasi anche per Maniera propria di chi è bravo, cioè esperto, valente in checchessia. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 509: Non s'intendeva egli di greco punto nè poco; il che sarebbe a mio credere necessario a voler giudicare, com'egli fa, con tanta bravura e d'Omero e di Platone ec.
Definiz: § III. Bravura è anche termine delle Arti del disegno. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 23, 2: Bravura [è] una certa fierezza o furia di movimento veemente in ogni operazione della figura, alla quale non disdice alle volte un poco di durezza.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 144: Avevano [le sue figure] e lo diceva egli stesso, più bravura.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 4: Essendo quelle figure d'intera perfezione e fatte nell'aspetto con grazia e bravura terribile.