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CICUTA.
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CICUTA.
Definiz: Sost. femm. Pianta erbacea di foglie grandi e molto intagliate, di fiori a ombrella, di odore nauseante, e velenosa, usata tuttavia come medicinale; ed è il coaium maculatum de' Botanici.
Dal lat. cicuta. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 317: La cicuta è calda e secca nel quarto grado, ed ha virtù attrattiva, e consumativa, e dissolutiva; ma non s'usa nelle medicine dentro, perocch'è venenosa e nella sustanzia e nelle sue qualitadi.
Esempio: Vill. G. 734: Oltre a ciò, in quella contrada ha molta erba, che si chiama cicuta, donde del sugo si fa veleno.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 198: La cicuta ha il gambo grande con assai nodi come il finocchio. Le foglie simili alla ferula, ma più strette e di mal odore.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1155: La cicuta è notissima in Italia, imperocch'ella nasce sempre, per il più, appresso alle castella; con fusto e frondi simili alla ferola, ma di dispiacevole odore.
Definiz: § I. E pel Sugo mortifero estratto dalla cicuta; nel quale, secondo alcuni scrittori, erano mescolati altri ingredienti venefici. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 372: Quanti ha mariti crudelmente offesi Per l'adultera man cicuta e tosco!
Esempio: Dav. Tac. 1, 399: Seneca stentando a morire, prega Anneo Stazio.... che gli porga certa cicuta molto prima ripostasi; col qual veleno in Atene morivano i condannati.
Definiz: § II. E in locuz. figur., per Cosa che rechi amarezza e dolore. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 116: Io pensava Fossero ambrosia e manna, e son cicuta.