1)
Dizion. 5° Ed. .
DA
Apri Voce completa
pag.3
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
DA Definiz: | serve alla relazione di origine o discendenza, parlandosi d'individui, di famiglie, di popoli. – | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 142: Numa traeva l'origine da' Sabini, i quali vogliono esser discesi da' Lacedemoni. | Esempio: | Lam. Ant. tosc. 1, 14: Queste cose tutte premesse, ne viene molta verosimiglianza che i Fiorentini non vengano neppure da' Fiesolani nel loro cominciamento, nè da altri popoli indigeni della Toscana. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 307: Mi giurerete pel capo.... del venerando Alì, da cui la famiglia vostra discende. |
Definiz: | § I. Denota pure il luogo dove alcuno ha avuto i natali, o dov'è, in qualsivoglia modo, addivenuto famoso. – |
Esempio: | Dant. Inf. 30: L'altro è il falso Sinon greco da Troia. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 71: S. Antonio da Padova,... una volta predicando in concistoro ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 307: Paganino da Monaco ruba la moglie a messer Ricciardo di Chinzica. | Esempio: | E Bocc. Decam. 3, 32: Masetto da Lamporecchio si fa mutolo. | Esempio: | Cellin. Pros. Oref. 39: In quest'arte.... niuno.... ha sopravanzato Caradosso da Milano. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 83: Io l'ho veduto Con quest'occhi sul Ponte vecchio, e fece Lì motto a un pagliaiuol da Siena. |
Definiz: | § II. Indica altresì il luogo, il punto, la parte, la cosa, onde incomincia un'azione, ha origine, emerge, deriva e simili, checchessia. – |
Esempio: | Dant. Parad. 1: Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo; ma da quella, Che quattro cerchj giugne con tre croci, Con miglior corso e con migliore stella Esce congiunta. | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 182: A me omai appartiene di ragionare; ed io, carissime donne, da una novella, simile in parte alla precedente, il farò volentieri. | Esempio: | Dat. Gor. Stor. 80: Il fiume del Po.... nasce dalle montagne di Savoia da occidente. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 19: I Lacedemoni vi divoreranno a un tratto, cominciando dal capo. | Esempio: | E Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 48: L'articolo τοῦ e τῆς nel secondo caso, non viene da ὁ nè da ἡ che usiamo nel retto: i gramatici lo deducono dal disusato τὸς e τὴ, o τὰ in dorico. |
Definiz: | § III. E in locuzioni figurate. – |
Esempio: | Bemb. Rim. 55: Il mio difetto ven, Donna, da voi. | Esempio: | E Bemb. Rim. 61: E mova da la tua virtute interna Chi 'l mio danno discerna. | Esempio: | Car. Lett.
ined. 1, 68: Mi giova di credere che questo favore, in quanto mi vien da lei, proceda da la sua cortesia; ed in quanto si conferisce a me, ne debbo saper grado a la mia fortuna. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 92: Ahi! crudo Amor,... egualmente mortali Vengon da te le medicine e i mali. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 26: Atti procedenti da una stessa congiura, per muover novità. |
Definiz: | § IV. Accenna anche la persona o la qualità morale onde proviene comecchessia alcuna cosa; ed usasi ordinariamente coi verbi Avere, Impetrare, Invocare, Ottenere, Pregare, Ricevere, Sapere, e simili, ed altresì, ma in costrutto poco comune, coi verbi Domandare e Chiedere. – |
Esempio: | Dant. Inf. 20: Prima che la mattia di Casalodi Da Pinamonte inganno ricevesse. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 178: Ed a' compagni imposto, che sembianti facessero di non esser con lui nè di conoscerlo, e che di stanza si procacciassero infino che da lui altro avessero ec. | Esempio: | Dat. Gor. Stor. 144: Vi sono.... gran numero di buoni uomini e donne, che.... impetrano da Dio misericordia contro a' viziosi. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 17: Fate a mio senno,... se desiderate ottener dagli Ateniesi condizioni oneste. | Esempio: | Segner. Sentim. Oraz. 63: In un caso solo ho sperimentato, che mi conducono a Dio anche i beni umani, anche i gusti umani; ed è quando si considerino come ricevuti da lui. |
Definiz: | § V. E con la stessa relazione di provenienza usasi anche coi verbi Essere, Conoscere, Riconoscere, Confessare, Tenere e simili. – |
Esempio: | Dant. Parad. 31: Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. | Esempio: | Vill. G. 102: Riconoscendosi fedele di santa Chiesa, e che l'isola di Cicilia tenea da lui ec. | Esempio: | Cavalc. Frutt. Ling. 104: Questa revelazione e sapienza umilmente confessava san Paolo da Cristo. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 76: Da lor conosco l'esser ov'io sono. | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 62: Le palme e i regni Da te conobbe e da i consiglj tuoi. |
Definiz: | § VI. Indicante il punto o la cosa a cui è raccomandato, o donde pende o scende, checchessia. – |
Esempio: | Dant. Inf. 17: Non ne conobbi alcun; ma io m'accorsi Che dal collo a ciascun pendea una tasca. | Esempio: | Ross. B. Appar. Med. 23: Aveva [una Sirena] biondi i capelli e piena di raggi lunari l'acconciatura, dalla quale pendevano, in ordine vago e bello, alcuni veli mavì. | Esempio: | Mont. Iliad. 11, 47: Dallo scudo poscia Una gran lassa dipendea d'argento, Lungo la quale azzurro e sinuoso Serpe un drago a tre teste. |
Definiz: | § VII. E serve a indicare il termine di dipendenza di cosa o di persona da un'altra, per qualsivoglia ragione. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 186: La cui salute dal mio viver pende. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 382: Da lui avevan dependenza tutti gli affari degli Ateniesi. | Esempio: | Lorin. Fortif. 61: In quanto poi alle discordanze fatte da coloro che ne vogliono disputare (delle fortezze), e che non si confrontano di opinioni; questo dipende dalle cause sudette, cioè che pochi di loro intendono le ragioni. | Esempio: | Rucell. Or. Dial. Sagg. 96: L'esser signore assoluto.... di gran reami, onde tutti pendano da lui, ed egli da niuno dipenda, come beatitudine somma non si ha da chiamare? | Esempio: | Segner. Crist. instr. 2, 74: Un cristiano il qual pecca, viene, quant'è da lui, ad impedire l'effetto primario della Redenzione. | Esempio: | E Segner. Incred. 22: A questa moltitudine di motori subordinati necessariamente ha da darsi il subordinante, da cui dipendano tutti, come gli strumenti dipendono dall'artefice. |
Definiz: | § VIII. Denota altresì il primo termine d'una successione, di una serie, di un ordine e simili, ed è preceduto da un adiettivo numerale. – |
Esempio: | Giamb. Oros. 432: Caio Caligola, terzo da Augusto, cominciò a regnare. | Esempio: | E Giamb. Oros. 436: Tiberio Claudio, da Augusto quarto, il regno pigliò. | Esempio: | S. Ag. C. D. 8, 14: Da Platone a Polemone, il quale il quarto da lui, tenne la scuola che si chiama Accademia. | Esempio: | Ar. Sat. 1, 159: Già il suo grado gli spiace, e a quello aspira Che dal sommo pontefice è il secondo. | Esempio: | Nannin. Epist. Ovid. 95: Tantalo hai, e 'l suo figliuol Pelope Onde ti possa gloriare, e sei, Se tu numeri ben, da Giove il quinto. |
Definiz: | § IX. Denota il primo termine di un periodo o intervallo di tempo, di un'epoca e simili. E indica altresì il primo momento, la prima origine, di un dato atto, condizione, stato e simili; e per lo più vi si premette la preposizione Fino da o Infino da. – |
Esempio: | Dant. Inf. 10: Però comprender puoi che tutta morta Fia nostra conoscenza da quel punto, Che del futuro fia chiusa la porta. | Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 2, 26: Da quinci adrieto furono mortali corpi, i quali s'aveano attribuiti e' nomi da sommi Iddei. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 163: Da quel tempo ebbi gli occhi umidi e bassi, E 'l cor pensoso e solitario albergo. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 399: Sì perchè più giovane è, e sì ancora perchè in dilicatezze è allevata, ove colei in continue fatiche da piccolina era stata. | Esempio: | Savonar. Pred. 12: Da qui inanzi noi vogliamo venire per la tua via. | Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 97: E mai non se l'ha mosso, Da sedici anni in qua che se lo fece. | Esempio: | Car. Eneid. 9, 941: In una gente Avete dato, che da stirpe è dura. | Esempio: | Adr. G. B. Lett. 12: Alla quale (eccellenza dell'arte) arrecò poi gran chiarezza Apollodoro ateniese intorno all'anno 345 da Roma edificata. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 86: Vostro padre da non molto in qua Ha cominciato a non aver la mente Molto ferma. | Esempio: | Soder. Anim. domest. 207 t.: Fatti un po' grandetti [i pavoncini], diasegli zuppa di pane con vino.... Da quivi in là, si dà loro orzo o mondiglia di grano. | Esempio: | Red. Cons. 1, 136: Da ora innanzi stimo necessario necessarissimo ch'egli tralasci tutti questi medicamenti. | Esempio: | Mont. Iliad. 10, 85: Giove noi pur fin dalla cuna, Benchè regi, gravò d'alte sventure. |
Definiz: | § X. E con la particella Da taciuta. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 215: Ragionava Zaccheria.... di tutti e' modi ch'egli aveva tenuti infino piccolino. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 70: Io non ho a provveder cosa nessuna, Perch'io ce li aspettava insino iersera. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 91: Credi tu ch'io non abbia pensato Al tutto, insin quand'io detti principio A questa cosa? | Esempio: | Baldin. Decenn. 4, 94: Nel qual luogo fino il maggio 1550 era stato dato principio a spianare ec. |
Definiz: | § XI. E indicante il primo termine di uno spazio, usato in corrispondenza con una maniera avverbiale, come In giù , In su da, In qua da, Innanzi da e simili. – |
Esempio: | Dant. Inf. 14: Da indi in giuso è tutto ferro eletto. | Esempio: | Dav. Colt. 517: Non potrà il pesco, se non dalle canne in giù, metter barbe. |
|