Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
NAFFE
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Dizion. 4 ° Ed.
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NAFFE.
Definiz: Lo stesso, che Gnaffe. Lat. mehercule, mediusfidius, aedepol. Gr. νὴ τὸν Ἡρακλέα.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Naffe se io ho insegnato a leggere Oramai il tempo della vita mia.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 4. Naffe io mi trasecolo, Ch'ella non spiritasse nel vederselo.
Esempio: E Ambr. Cof. 5. 1. Naffe egli è una morte a viverci.
Esempio: Gell. Sport. 1. 4. Naffe io non so, che uomo si sia questo mio compare.
Esempio: E Gell. Sport. 5. 2. Naffe veggendo la cosa condotta a questo ec.
Esempio: Lasc. Streg. 3. 3. Naffe Iddio ci aiuti.
Esempio: Varch. Lez. 515. Quello ec. che usano ancora le donne parlando Fiorentinamente: naffe io non so; e in altri simili modi, credo, che sia detto in luogo di maffe, cioè per mia fe, lasciato indietro la preposizione per.