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1) Dizion. 5° Ed. .
CENSURA.
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CENSURA.
Definiz: Sost. femm. Ufficio o Dignità di censore presso i Romani.
Dal lat. censura. –
Esempio: Machiav. Disc. 25: Da questo e' vollono la censura, il pretore e tutti gli altri gradi dell'imperio della città.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 210: Amministrò il magistrato della censura.
Definiz: § I. Censura chiamasi L'ufficio dato dal Governo ad uno o a più di esaminare ed approvare o no le composizioni drammatiche per la recita, e, negli Stati non liberi, anche gli scritti per la stampa.
Definiz: § II. E in certe Accademie, L'ufficio che hanno alcuni accademici di rivedere gli scritti da stamparsi negli Atti, o da recitarsi nelle pubbliche adunanze.
Definiz: § III. Censura, per estensione, vale Biasimo, Riprensione severa dei costumi e delle azioni altrui, ovvero delle opere dell'ingegno o dell'arte. –
Esempio: Car. Apol. 3: La vostra censura sopra la Canzone del Caro, con molte altre cose che mi sono state riferite m'hanno fatto conoscere che voi siete d'un genio conforme al mio.
Esempio: Tass. Lett. 1, 128: Non mostrarò al frate quelle censure, le quali mi parranno troppo severe; ma gli mostrarò semplicemente, senza dirli altro, i versi censurati.
Esempio: Dav. Tac. 2, 173: E questa quasi censura colse nel vivo Sarioleno Vocula.
Esempio: Red. Lett. 1, 82: Delle giuste censure io non me ne piglio maggior pena di quella, che io mi soglio prendere allora quando da' miei servitori veggio scamatare i miei vestiti per cavarne la polvere, e per assicurargli dalle tignole.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. Pref. 7: In ciascuna di esse città sarà facile potersi applicare a più soggetti il ridicolo di quei caratteri che in esse commedie vengono esposti; per lo che resterà evidente esser la censura generale e non particolare.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 43: Nulla curando l'ingiuste, malaugurate censure, non senza compassione mi rideva degli autori delle medesime.
Definiz: § IV. Censure, ordinariamente al numero del più, diconsi in generale Quelle pene che sono inflitte dai Canoni, o dalla Potestà ecclesiastica. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 416: Dichiararono tutti gl'interdetti, censure o privazioni fatte, e che si faranno per Papa Giulio contro al prefato Concilio, e gli aderenti, e a chi gli presterà favore, essere di nessun valore.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 222: A Pompeo Colonna si rendesse la dignità del cardinalato con l'assoluzione dalle censure.
Esempio: Cas. Pros. 3, 186: Se io gli pubblicassi incorsi nelle censure, sarebbe uno scandalo notabile.
Esempio: Targ. Viagg. 11, 104: Con simile censura aveva proceduto.... il vescovo Eriberto.