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AFFABILITÀ, AFFABILITADE, e poeticamente anche AFFABILITATE
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AFFABILITÀ, AFFABILITADE, e poeticamente anche AFFABILITATE.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Affabile.
Dal lat. affabilitas. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 296: Probitade, la quale ha in sè giustizia, modestia, onestade, buoni costumi, conoscenza, affabilitade.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 7, 8: È [il litigio] contrario all'amicizia e alla affabilità.
Esempio: Buonarr. Oraz. I, 3, 178: In comparendo laddove persone civili si ritrovavano, pareva che di necessità ne gli attraesse, aggiuntavi una cotal sua affabilità umanissima e soave, e manierosa oltre modo.
Esempio: Bellin. Bucch. 98: E l'affabilità, la cortesia, Il rispetto, l'amor, la fratellanza, Con cui tratti chiunque vienti attorno, Sono in te solo di notte e di giorno.
Esempio: Fag. Rim. 1, 125: Una donna di grato e gentil tratto, Tutt'affabilità, tutta avvenenza, Veniva in compagnia di questo sciatto.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 16: Ciò che nel superiore è affabilità, è rispetto nell'inferiore.