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SOZZO
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SOZZO.
Definiz: Add. Che ha sozzezza, o laidezza. Lat. sordidus, foedus. Gr. αἰσχρός, ῥυπαρός.
Esempio: Pass. 166. Alquanti ne sono, e in ogni stato, col bello di fuori, e con quello, ch'è dentro, imbrattato, e sozzo.
Esempio: Dant. Purg. 16. M'andava io per l'aere amaro, e sozzo.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 226. E così gli signori, e le loro donne con piacevolezza spesso muovono detti, che paiono sozzi, e vituperosi.
Definiz: §. I. Per Malvagio. Lat. turpis, foedus, inhonestus. Gr. αἰσχρός, δυσειδής, ἄτιμος.
Esempio: Dant. Par. 19. E parranno a ciascun l'opere sozze.
Esempio: Bocc. nov. 85. 22. Sozzo can vituperato, dunque mi fai tu questo?
Esempio: Franc. Sacch. nov. 106. A me non t'accosterai tu più, sozzo can vituperato.
Esempio: Tass. Ger. 13. 4. Che fallace imago Suole allettar di desiato bene A celebrar con pompe immonde, e sozze I profani conviti, e l'empie nozze.
Definiz: §. II. Per Deforme. Lat. deformis, turpis. Gr. δυσειδής, αἰσχρός.
Esempio: Bocc. nov. 55. 2. Con viso piatto, e rincagnato, che a qualunque de' Baronci più trasformato l'ebbe, sarebbe stato sozzo.
Esempio: Cron. Vell. 24. Mico di Lapo fu piccolo di statura, e sozzo, e da poco bene, nè uti, nè puti.
Esempio: E Cron. Vell. 39. Monna Guerriera figliuola del detto Taddeo fu piccola, e sozza, e penossi assai a maritare.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 99. Quanto più si vede nello specchio sozza, meno si conosce.