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Dizion. 5° Ed. .
INDIFFERENZA.
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INDIFFERENZA. Definiz: | Sost. femm. Astratto di Indifferente. Stato di chi è indifferente, di chi non propende nè per l'una nè per l'altra parte; detto figuratam. di animo, cuore, mente, e simili. |
Lat. indifferentia. – Esempio: | Rinaldesch. Espos. Salm. 126: Le tenebre non mi conculcheranno, cioè colui, il quale non si leva in alti per cose prospere, perchè indifferentemente usa l'avversità come la prosperità. E se tu dicessi, onde gli viene questa indifferenza, risponde pel verso che seguisce, il quale dice: ec. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 2, 73: E specialmente riconfermò l'indifferenza sua e del suo collega a rimanere o no. | Esempio: | E Pallav. Libr. Ben. 210: Dover egli (l'uomo), ricevendo con indifferenza d'opinione ogni evento, rendersi per tal via imperturbabile da tutte le procelle della fortuna. | Esempio: | Bellin. Bucch. 179: Così ha l'uom saggio in ogni contingenza Cuor non curante e tutto indifferenza. |
Definiz: | § I. Talvolta prendesi per Imparzialità. – |
Esempio: | Salvin. Disc. 2, 336: Or non è impresa certamente da pigliare a gabbo discorrere sopra checchessia con indifferenza e senza animosità e a posato animo, con aver solo la mira alla pura e mera verità. | Esempio: | Riccat. V. Dial. Forz. 172: Questa letteraria indifferenza è necessaria ad ogni filosofo, che abbia unicamente amor alla verità. |
Definiz: | § II. Indifferenza, usasi comunemente per Quello stato morale in cui l'uomo non si cura di nulla, non piglia a cuore nulla, non si turba nè si compiace di cosa alcuna, non fa differenza da cosa a cosa, e simili. – | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 217: Il sapere se vi sia ancora una chiesa, la quale abbia per sè quei segni, che Cristo promesse per riprove della verità, non è tanta bagattella, che ella meriti una tanto supina indifferenza. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 418: Apatista, quello che professa apatia, cioè spassionatezza, indifferenza. | Esempio: | Leopard. Pros. 2, 213: Non altro è quella tranquillità dell'animo voluta da Epitteto,... se non ciò che noi chiamiamo freddezza d'animo e noncuranza o vogliasi indifferenza. | Esempio: | Giobert. Ges. mod. 2, 364: Causate danni talvolta incalcolabili, con quella indifferenza che altri tracanna un bicchier d'acqua. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 73: Colla stessa beata indifferenza La Specola ho veduto demolire. |
Esempio: | Manz. Prom. Spos. 124: Gli fu dato un pezzo di pane, che ricevette e ripose, con un'indifferenza mal dissimulata. |
Definiz: | § III. E per Mancanza di affetto, di amore, di premura verso chicchessia; ed altresì Dimostrazione di tale stato dell'animo. – |
Esempio: | Crudel. Pros. 161: Considerata adunque una femmina nel grado dell'indifferenza, molti sono i modi per i quali si può salire a lei. | Esempio: | E Crudel. Pros. 166: Dimostrare eccessiva gelosia è un mostrare di aver poca stima verso la sua donna; dimostrare l'indifferenza egli è un disprezzo. |
Esempio: | Metast. Dramm. 1, 21: Nel fedel vassallo L'indifferenza è rea. | Esempio: | E Metast. Dramm. 1, 131: Misura i detti, e vesti Di tale indifferenza il tuo sembiante, Come se più di lui non fossi amante. | Esempio: | Parin. Poes. 66: La freddissima vergine, che in core Già volge i riti del Bel Mondo, e lieta L'indifferenza maritale affronta. | Esempio: | E Parin. Poes. 75: Di fredda oblivïon l'alma gli asperse, E d'invincibil noia, e di torpente Indifferenza gli ricinse il core! |
Definiz: | § IV. E per Stato di cosa indifferente, cioè che non ha in sè divario o diversità particolare, rispetto all'uso da farsene, o che può farsene. – | Esempio: | Bart. D. Mem. ist. Comp. 5, 270: E poi, tirato ch'è un de' nostri fogli, se ne discompone la stampa, e quelle medesime lettere tornano alla lor prima indifferenza, o ne ricompongono un altro tutt'altro. |
Definiz: | § V. Appresso gli antichi Grammatici, parlandosi della proposizione, si usò per Mancanza d'ogni accompagnamento nel soggetto, Indeterminatezza. – | Esempio: | Piccolom. Instr. Filos. 48 t.: La proposizione indifferente, o vero indeterminata, non può sempre convertirsi conservando la indifferenza sua rispetto al soggetto, che, divenendo predicato, molte volte conterrebbe manco: come nel detto essempio, dicendo l'uomo è animale, il cui predicato, che è l'animale, contien più che l'uomo; e nel convertirsi dicendo l'animal è uomo, diverrebbe più continente il soggetto, com'è manifesto. |
Definiz: | § VI. Si usò a significare Quello stato morale in cui l'uomo per obbedienza ai superiori, o per sottomissione alla volontà divina, non preferisce l'una cosa all'altra. – | Esempio: | Maff. G. P. Vit. Confes. 2, 142: Parimente diede esempio a' fedeli, come in simili prieghi non hanno da piegare col desiderio nè qua nè là, ma con reale e semplice indifferenza rimettersi in tutto e per tutto nel divino arbitrio. | Esempio: | Bart. D. Miss. Mog. 125: Un'umile e fedel suggezione di volontà, ugualmente disposta a lasciarsi adoperare in qualunque fosse ministero, dove a' superiori tornasse in meglio del publico impiegarlo. La quale indifferenza (come noi chiamiamo) chi seco la porta in Religione, e la si mantiene, non può ec. |
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