Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIGA.
Apri Voce completa

pag.311


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
» DIGA.
DIGA.
Definiz: Sost. femm. Grande argine, o Largo muraglione, alzato più specialmente per contener la marea.
Dal franc. digue, oland. dyk. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 293: Scoprivasi di quivi una gran parte della laguna, nella cui distesa apparivano varie popolazioni, e varie dighe che l'interrompevano e le rendevan vaghezza.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 316: Tutto il giro di questo piccolo mare sarà stato d'intorno a cento cinquanta miglia italiane; e i due laghi che lo formavano eran divisi da una gran diga, o sia argine di pietra, murato.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. appr.: Non si può mai dire che maraviglioso vedere facesse in questa grand'acqua una sì vasta popolazione che da per tutto comunicava con la terra ferma per varie dighe, le principali tutte lastricate di pietra.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 343: Apportando, fra gli altri paesi l'Olanda, i di cui abitatori sono necessitati con immense spese a difendersi con forti ed altissimi argini chiamati dighe, acciocchè il mare fatto assai più alto di quello che anticamente si ritrovava, non inondi e affoghi i loro paesi.
Definiz: § In locuz. figur., e altresì figuratam. –
Esempio: Segner. Incred. 317: Saria bene un prodigio di primo grado, se la disonestà, rotte le dighe, non allagasse con la sua piena limacciosa un paese che è tanto basso.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 68: Questo mare in cui naviga [l'amante] è tanto enfiato e tempestoso, che rompe gli argini, o dighe che dir vogliamo, e sopraffà e terra e lidi, e d'ogni scampo e d'ogni riparo ne priva.