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Dizion. 4° Ed. .
LEVATO
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LEVATO.
Esempio: | Dant. Inf. 16. Così gridai colla faccia levata (cioè: alzata)
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Esempio: | Bocc. g. 4. p. 1. Non dovesse percuotere, se non l'alte torri, o le più levate
cime degli alberi (cioè: elevate. Lat. sublimis, excelsus. Gr.
ὑψηλός) |
Esempio: | E Bocc. nov. 35. 7. Poi la mattina, levata ec. propose di
volere andare al mostrato luogo (cioè: uscita del letto) |
Esempio: | E Bocc. nov. 47. 20. E levata del parto, e davanti a Fineo
ec. venuta, quella riverenza gli fece, che a padre. (cioè: uscita) |
Esempio: | Amet. 42. Colla mente levato in alto, cercava i cieli. |
Esempio: | But. Purg. 6. 1. Levato col pensiero sopra tutte le cose terrene. |
Esempio: | E But. Purg. 19. 1. Levato lo sole, sollicitato da Virgilio
seguita lui (cioè: nato) |
Esempio: | G. V. 9. 277. 1. E vennero per Lombardía armati, e a bandiere levate (cioè:
elevate, inarborate. Lat. elatis signis, explicatis vexillis) |
Esempio: | E G. V. 11. 91. 1. Queste infrascritte erano le gabelle levate
per noi diligentemente de' ligistri del comune (cioè: tratte, cavate, o copiate. Lat. elicitus, descriptus. Gr. ἀπογεγραμμένος)
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Esempio: | M. V. 11. 40. Li traditori, come li sentirono, che stavano a orecchi levati,
uccisono le guardie (cioè: attenti, e tesi. Lat. arreptis auribus)
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Esempio: | Amm. ant. 36. 4. 3. Sei sono le cose, le quali odia Iddio, e la settima hae in
abominazione l'anima sua: occhi levati, lingua bugiarda, ec.(cioè: altieri, e superbi. Lat.
superbus, elatus. Gr. ὑψηλόφρων) |
Esempio: | Ambr. Bern. prol. Ed a nessun porga molestia Questo tal nome, ancorchè non vi
paia Così levato (cioè: nobile) |
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