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ARATRO.
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ARATRO.
Definiz: Sost. masc. L'arnese col quale si rompe e si lavora la terra.
Dal lat. aratrum. –
Esempio: Virg. Eneid. 129: Siccome il porporino fiore, succiso dall'aratro, morendo languisce.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 91: Paiono uomini levati più tosto dall'aratro, o tratti dalla calzoleria, che dalle scuole delle leggi.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 971: Or la scure, or l'aratro, or falce, or marra,.... Quando è 'l tempo miglior, soletto adopri.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 19: Nè i terreni fendea l'aratro duro, Nè fea il pastore ai prati ancor ritorno.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 252: Dunque in orride spade Cangeransi gli aratri?
Esempio: Metast. Dramm. 4, 18: Manca il ferro agli aratri, in uso d'armi Tutto il furor converte.
Definiz: § I. Figuratam. Per L'arte dell'Agricoltura. –
Esempio: Salvin. Georg. 1, 121: Nullo degno onore Fassi all'aratro, le campagne sono Squallide pe' coloni via menati.
Definiz: § II. E pur figuratam. per La prora della nave che solca le onde, e anche per La nave stessa. –
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 33: I cui campi profondi [del mare] Con zefiri secondi Solcò primiero il savonese aratro.
Definiz: § III. Aratro trovasi pur chiamata la Costellazione dell'Orsa maggiore, o Carro di Boote. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 82: A pena avea la Licaonia prole Per li solchi del ciel volto l'aratro.