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DIVISIBILE.
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DIVISIBILE.
Definiz: Add. Atto ad esser diviso, Da potersi dividere.
Basso lat. divisibilis. ‒
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 162: Qui non si negherà che il moto non sia fatto in ispazio, e che lo spazio non sia quantità continua, e che ogni quantità continua non sia divisibile in infinito.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 155: In sì fatti indivisibili, che son per via di continuo, l'intelletto opera.... divisibilmente ed in tempo divisibile, per quella ragione.... che 'l continuo è divisibile in potenza.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 35: Tra le prime istanze, che si sogliono produrre contro a quelli che compongono il continuo d'indivisibili, suole esser quella che uno indivisibile aggiunto a un altro indivisibile non produce cosa divisibile; perchè se ciò fusse, ne seguirebbe che anco l'indivisibile fusse divisibile; perchè quando due indivisibili, come, per esempio, due punti, congiunti facessero una quantità, qual sarebbe una linea divisibile, molto più sarebbe tale una composta, ec.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. appr.: Non solamente due indivisibili, ma nè dieci, nè cento, nè mille, non compongono una grandezza divisibile e quanta, ma sì bene infiniti.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 8, 10, 107: Stima semplice e intera [l'anima], e non composta di più corpicelli insieme, laonde non discioglievole sia, nè divisibile in parti.
Esempio: Giord. Op. 2, 425: Pensai di farne una (delle iscrizioni), divisibile comodamente in due parti.
Definiz: § I. Detto in particolare di numero o di quantità algebrica, vale Che contiene un altro numero o quantità, una o più volte, senz'avanzo. ‒
Esempio: Grand. Instit. Aritm. 78: Se il numeratore ed il denominatore fossero divisibili pel medesimo numero, potrebbe la frazione ridursi in numeri minori.
Esempio: Agn. Inst. anal. 1, 30: Quando anche nel numeratore e denominatore non vi siano le stesse lettere, purchè l'uno e l'altro sieno moltiplicati per la stessa quantità, saranno anco per essa divisibili, ed in conseguenza si potrà ridurre la frazione.
Definiz: § II. In forza di Sost. Ciò che può dividersi. ‒
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 309: Qual maraviglia fia se il divisibile si divide, il fondibile si fonde, l'abbruciabile s'abbrucia?