Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIAVOLA.
Apri Voce completa

pag.252


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
DIAVOLA.
Definiz: Femm. di Diavolo. Spirito diabolico raffigurato o imaginato in forma di femmina. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 167: E domandando [un monaco].... questa femmina diavolo, ovvero questo diavolo femmina, della sua fortunosa condizione,... alla fine aprì l'uscio, e misela dentro. Dove.... sedendo questa diavola, ed egli appresso di lei, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 1: In questa valle Spiriti forse stanno scherzatori,... Spiriti begliumori, Spiritesse, fantasime ci stanno.... Di grazia Tornate, beffeggiate, amici spiriti: Noi vi farem la scala, Belle diavole nostre, al nostro albergo.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 89: Non so come poss'essere, Che il diavol, che fa il diavolo In casa mia, non frughi ancor costei; E mi confermo sempre più nel credere, Perch'ell'è più che bestia, e più che diavola, Che gli spiriti spiritin di lei.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 261: Ma nella prima lettera, dove mi dite di questa diavola, che si domanda malinconia, che fa lega coll'ipocondria sua sorella, mi sgomentavi un poco.
Definiz: § II. Diavola, dicesi comunemente di donna, che per malignità o irrequietezza o irascibilità, od anche semplicemente per malizia, accortezza, vivacità e simili, od anche per bruttezza, paia degna d'essere paragonata a un diavolo. –
Esempio: Cavalc. Pungil. 208: Le quali tutte cose sono a dannazione di queste diavole maladette femmine nimiche di Dio e della onesta vita.
Esempio: Poliz. Rim. C. 322: Ho vedute certe diavole, Che pel canto paion belle. Ho vedute anche di quelle, Che ogn'un l'ama per ballare.
Esempio: Gell. Err. 1, 2: Io ho quella diavola di mogliama, e quel saccentino del mio figliuolo, che io ti so dir ch'e' pongon ben mente alle mani.
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 2: Ora i' non so che domin di mal'anno E di mala ventura è stata questa, Che l'ha fatto così uscir de' gangheri; Se già la non è stata quella diavola Della moglie, che sempre mai lo tribola.
Esempio: E Cecch. Corr. 1, 4: Il capitano ci messe in casa il fuoco A darci questa diavola.
Esempio: E Cecch. Donz. 5, 4: I' ho tolto qui per moglie La figliuola di Lapo nostro. M. Voi Non l'avete ancor tolta. F. Mai sì. M. E non la Torrete. L. Che vorrà far questa diavola? M. Anzi che vi averrà tutto 'l contrario.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 446: Nella spera incantata Mentre da me s'intavola Un negozio stupendo, questa diavola In terra me la getta e la sminuzzola.
Definiz: § III. Buona diavola, dicesi familiarmente di donna nella quale la scarsa abilità sia compensata dal buon volere; e Povera diavola, di donna che in qualche modo meriti compassione. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 122: Povera diavola! La compatisco.
Definiz: § IV. Mona diavola, si disse, in modo dispregiativo, di donna strana, bisbetica e simili, tacendone il nome. –
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 1: Oh che ne dice mona diavola Moglie d'Alfonso?
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 95: Guarda s'io fui indovin, che mona diavola Ci tornerebbe prima ch'io potessi, ec.