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Dizion. 5° Ed. .
COVATA.
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pag.948
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COVATA. Definiz: | Sost. femm. Quella quantità d'uova che in una volta cova l'uccello. – | Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 123: Uccelli che col troppo peso della loro grassezza schiacciano le covate, in cambio di scaldarle e di schiuderle. |
Definiz: | § I. E per Quella quantità d'uccelli che nascono da una covata. – | Esempio: | Car. Long. 71: Tanto grano, che non fora appena bastante a spesare una covata di pollicini. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 12, 11: Una fante.... la quale guardava una covata di pulcini. | Esempio: | Cecch. Esalt. 4, 3: Ma che ferno i danzatori? N. Fuggiro.... che parvon proprio Una covata di starnotti. |
Esempio: | Segner. Incred. 84: Così avvien tra gli uccelli, i quali essendo tutti privi di latte, hanno a sostentare le covate loro, per altro numerosissime, di rapina o di ruberia. | Esempio: | Magal. Lett. scient. 149: Una nidiata di starnotti, una nidiata d'aquilotti, una di pettirossi, e una covata di pulcini. |
Definiz: | § II. Per estensione dicesi anche di altri animali, come topi, coniglj, o simili. |
Definiz: | § III. Per similit., dicesi familiarmente di Un grande numero di figliuoli. – |
Esempio: | Pulc. L. Son. 103: Che di bambin vuoi sempre una covata. |
Definiz: | § IV. E pur di persona, si disse in dispregio per Schiatta, Razza. – |
Esempio: | Pataff. 2: Tu se' una covata assai cattiva. |
Definiz: | § V. E figuratam. trovasi riferito ai frutti della vite allegati in una volta. – | Esempio: | Dav. Colt. 503: Non matura la vite di tre volte la terza covata, se non a certi autunni lunghi e caldi, che producon tal volta infino al fiore della quarta. |
Definiz: | § VI. Usasi altresì per l'atto del covare, Covatura. – | Esempio: | Olin. Uccell. 18: Cova [lo storno] anco alla campagna, facend'il nido in alberi grossi.... due o tre volte l'anno, con quattro o cinque uccelli per covata. |
Definiz: | § VII. Figuratam. si disse per Pratica disonesta, Rigiro. – | Esempio: | Varch. Suoc. 4, 5: Tu t'inganni, se tu non credi ch'io ti conosca, e sappia molto bene l'animo tuo, e le tue covate. Fa', fa', Gismondo, che tu ti disponghi a lasciare una volta le femmine daddovero. |
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