Lemma

1) Dizion. 5° Ed. . LEZIOSO Apri Voce completa pag.305 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 1 ° Ed. LEZIOSO Dizion. 5 ° Ed. » LEZIOSO Dizion. 3 ° Ed. LEZIOSO Dizion. 2 ° Ed. LEZIOSO Dizion. 4 ° Ed. LEZIOSO

LEZIOSO. Definiz: Add. Che fa lezj, Che usa lezj, nelle sue azioni, nel contegno, nel trattare con altri; Pieno di lezj. – Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 304: Tu carezzata mia vezzosa e bella, Puotti far, chi t'onora e ti lusinga, Altiera, seifa, lezïosa e fella? Esempio: Salv. Avvert. t. 63: Oggi si dice lezj e atti, e lezioso e attoso. Esempio: Red. Lett. 1, 67: Egli è ben vero, che vi sono alcuni giovanotti leziosi, i quali dicono perruca, per più avvicinarsi all'origine franzese. Esempio: Giacomell. Carit. 139: Eodoguna, accompagnata da un corteggio come di regina,... se ne stava delicata e leziosa in aria di disfida. Esempio: Guadagn. Poes. 1, 288: Il lezioso Fiordaliso Non avea la barba in viso; Pur, guardate il bell'umore! Pretendea fare all'amore. Definiz: § I. E detto di atto, per Proprio dì persona leziosa. – Esempio: Guadagn. Poes. 1, 211: Non vedete infatti, quanti e quanti Svenevoli attillati milordini Alla madre di lei si fanno avanti Con mille smorfie e leziosi inchini? Definiz: § II. Vale anche Che schifa le cose usuali, ancorchè buone, per altre più squisite; Smorfioso. – Esempio: Allegr. Rim. Lett. 40: Nè tu, becco, altramenti Dovev'ir alla busca, Com'una donna gravida lezioso, Se t'avanzava in casa biada e crusca (qui per similit.). Esempio: Red. Ditir. 37: I sorbetti ancorchè ambrati, E mille altre acque odorose, Son bevande da svogliati E da femmine leziose; Vino, vino a ciascun bever bisogna. Definiz: § III. E figuratam. – Esempio: Red. Lett. 1, 88: Osservazione, la quale potrebbe forse dirsi piuttosto fastidiosaggine di orecchie leziose, che vera e ben fondata critica. Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 239: Non rimarrò dal dirne liberamente quel ch'io ne sento, quantunque avessi, in ciò facendo, le leziose orecchie degli oratori dell'altra parte in qualche modo ad offendere. Definiz: § IV. E in forza di Sost. Persona leziosa. – Esempio: Poliz. Rim. C. 323: Le saccente e le leziose, A vederle par ch'i' muoia: Le fantastiche e le ombrose, Non le posso aver più a noia.