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ACCONCIME.
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ACCONCIME.
Definiz: Sost. masc. Acconciamento, Restaurazione; ma dicesi per lo più di fabbriche. −
Esempio: Vill. G. 776: Il Comune comperò Mangone da M. Andrea de' Bardi 7700 fiorini d'oro, scontandone 1700 che 'l Comune v'avea speso in acconcime.
Esempio: Pitt. B. Cron. 39: Spesi solo in murare, e in acconcime di vigne e posticci.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 196: Fu tenuto fra le persone intendenti bonissimo architetto, come mostrò in molte cose che servirono per acconcimi di case.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 6: Scorta ho in voi.... In opra d'edificj intelligenza, E de' riti civili E de' regj acconcimi amore e zelo.
Esempio: Fag. Comm. 5, 236: Nè meno vi possa [nella casa] fare o far fare acconcimi di sorta alcuna.
Definiz: § I. Trovasi anche usato per Condimento, Ingrediente. −
Esempio: Salvin. Batrac. 519: Nè ciò che de' mortali pel tinello Formano i cuochi, ornando le pignatte, Con acconcimi varj e condimenti.
Definiz: § II. E per Acconcezza, Comodità. −
Esempio: Grazz. Pros. 321: L'acqua annaffia la lattuga,.... lava i panni, la carne; fa la peverada, e mill'altri acconcimi.