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1) Dizion. 5° Ed. .
CREPITARE.
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CREPITARE.
Definiz: Neutr. Rumoreggiare con suoni secchi e acuti e che si producano in gran quantità ad un tempo; Scoppiettare: e propriamente dicesi del fuoco o di materie che ardano con qualche difficoltà.
Dal lat. crepitare. –
Esempio: Dat. L. Sfer. 6, 28: Vien di Sicilia el sale Agrigentino, Che si distrugge posto sopra il fuoco, E crepita nell'acqua o ver nel vino, Come calcina spenta in qualche loco.
Esempio: Beniv. Eglogh. 103 t.: E già [la fiamma] dal più remoto e basso calle Per l'ampla selva crepitando infesta Agli alti poggi le superbe spalle.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 141: Pregando, che qualor la verde foglia Crepitando arde, e così 'l freddo core S'infiammi.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 80: Messe [certe terre] sul ferro rovente e nel crociuolo a fuoco di fusione, non gonfiano come l'allume suol fare, nè crepitano come il sal marino.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 241: Che i sali crepitino tanto più fortemente nel fuoco, quanto più sono duri, fitti, densi ed asciutti, cioè a proporzione di quanta meno umidità, e quanta più aria racchiudono.
Definiz: § Per similit., detto di cose che comecchessia producano consimil rumore. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 284: Sentesi prima il crepitar de l'arme Misto col suon de le stridenti penne.
Esempio: E Rucell. G. Ap. 816: Non prima arai posato il vaso in terra, Che sentirai ronzar per l'aere cieco, E insieme il crepitar de l'ale ardenti, E cader corpi semivivi e morti.
Esempio: Car. Eneid. 6, 305: Così lievi al vento Crepitando movea l'aurate foglie.
Esempio: Pindem. Poes. 113: Sul tetto salta L'orrida grandin crepitando.