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ENFIAMENTO.
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ENFIAMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'atto e L'effetto dell'enfiare; ma in quest'ultimo senso dicesi più comunemente Enfiagione. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 410: I quali [umori] concorrono a que' luoghi per alcun dolore che quivi accidentalmente viene, e poi discendono alle gambe, ed in essi fanno enfiamenti e di spesse piaghe.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 95: Certi minuti animali quando mordono, non si sentono; sì è piccolo e ingannevole lo pericolo di loro puntura: l'enfiamento dimostra lo morso.
Esempio: Libr. Cur. Febbr.: Abbia gli occhi molto in dentro, per enfiamento delle palpebre.
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 16: L'enfiatura degli occhi è cotale, cioè uno enfiamento oltre natura.
Definiz: § I. Per similit., Crescimento di volume, Ingrossamento, e simili. –
Esempio: Vill. M. 2, 84: Turbato il tempo, con ravvolto enfiamento di nuvoli, ristretta la materia umida da venti d'ogni parte, con disordinato empito sopra la città e parte del contado di Cremona ruppe.
Definiz: § II. E figuratam., Apparenza di grandezza, senza sostanza; Vanità. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 65: Siccome la vescica, piena di vento, ch'è vana; così sono i beni del mondo uno enfiamento, i palagi, i poderi, i danari, e queste cose.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. appr.: Questo è segno manifesto che queste cose sono uno enfiamento, che pare che deano saziamento, e nol fanno.
Definiz: § III. Pur figuratam., si usò presso i Mistici, con senso tolto dal latino, per Alterigia, Orgoglio, Superbia, e simili. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 35: Medicina del nostro tumore è l'umiltà di Cristo. Il qual tumore (onde sono detti tumidi i superbi e gli altieri) non è altro che un certo tumore ed enfiamento della mente verso le persone, e mal pensar d'altrui.
Esempio: Tor. Miser. 64: Sempre dovremmo avere dinanzi agli occhi della mente...q. il timore di Dio; e, posto giù ogni enfiamento di superbia, sì disporci ai suoi comandamenti ubbidire.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 5: Dell'ira ne nascono sei [vizj]; cioè risse, enfiamento di mente, ec.
Definiz: § IV. Per Gonfiamento degl'intestini, del ventre, prodotto da aria, o da altro. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 115: Il cece è di molto nutrimento, e inumidisce il ventre, ma genera ventusità ed enfiamento.