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Dizion. 5° Ed. .
INCOMBENZA ed anche INCUMBENZA.
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INCOMBENZA ed anche INCUMBENZA. Definiz: | Sost. femm. Ciò che ad alcuno incombe di fare, Commissione, Carico ricevuto, Cura, Ufficio, e simili. – |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. R.: Il Vescovo dette l'incumbenza dell'opera al suo Vicario, il quale volentieri accettò quella faticosa incumbenza. | Esempio: | Baldin. Vit. Brunell. 65: Giacchè il salario era diviso tra loro, ben era che si dividessero anco l'incumbenze. | Esempio: | Adim. L. Pros. sacr. 92: Compartirono fra quelli variamente l'incumbenza di sopraintendere a ciò che faceva d'uopo per la futura festività. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 106: Fatto, che rimane già registrato da chi ha
l'incumbenza di scrivere la sua vita. | Esempio: | Salvin. Disc. 2, 27: Appena io pongo il piede in questo Studio, la qual cosa, e per la pubblica incumbenza della mia greca lettura, e per li partiti della grande Accademia Fiorentina,... io fo spessissimo, ec. | Esempio: | Fag. Comm. 2, 163: Io ancora non occorrerà che mi affatichi a mettermi in abito di giudice altrimenti; potrò attendere ad altro di mia incumbenza. | Esempio: | Legg. Band. C. 29, 160: Incumbenze che sono state esercitate e si esercitano dai presenti Protettori dell'Abbondanza. | Esempio: | Lam. Ant. tosc. 2, 509: Allora fu, per quanto pare, che il Papa spedì una Bolla..., con cui dava incumbenza.... a fra Giovanni di Salerno ec. | Esempio: | Lambr. Elog. 184: Di qui la delicata incombenza affidatagli di andar a visitare.... le dieci Signorie di Boemia, per l'amministrazione delle quali egli propose utilissime riforme. | Esempio: | E Lambr. Elog. 214: Le parti dell'esaminare e del tenere trattato spettavano al marito; e a lui le lasciò tutte la baronessa, che per modesta diffidenza di sè, e per sincera stima e reverenza verso di lui, si conteneva sempre negli stretti limiti delle incombenze sue. |
Definiz: | § E in locuz. figur. – |
Esempio: | Rucell. Or. Dial. R. 14: Alcune [immagini] poi di maggior rilievo, dall'immaginativa o fantasia.... pongonsi innanzi all'intelletto, dove egli, come dentro uno specchio ben chiaro, a posat'animo le rimira, avendo egli l'incumbenza di considerare diligentemente e di intendere quel che esse sono, recandone poi alla ragione un giusto e puntuale ragguaglio. |
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