Lessicografia della Crusca in rete

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DISTARE.
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DISTARE.
Definiz: Neutr. Essere disgiunto da un dato termine per qualsivoglia spazio, Essere, o Stare, discosto, lontano.
Dal lat. distare. ‒
Esempio: Dant. Purg. 29: Questi stendali dietro eran maggiori Che la mia vista; e, quanto a mio avviso, Dieci passi distavan quei di fuori.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Da quella regïon che più su tuona, Occhio mortale alcun tanto non dista,... Quanto lì da Beatrice la mia vista.
Esempio: Bocc. Rim. 144: Dunque col carro su del nostro foco, Tirato da' dragon, ce ne montiamo; Già siam vicini a lui, già distiam poco.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 291: Nocera e Barletta distanti intra sè dodici miglia, distano non più che otto miglia da Troia.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 117: Allor che egli (il Sole) ugualmente distando dalle sue onde (dell'Oceano) con maggior forza ne fiere, elle ec.
Esempio: Cavalier. Cent. Probl. 69: Egualmente dista dall'equatore dall'altra banda, quanto esso declina da questa.
Definiz: § I. In locuz. figur., e altresì figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 33: Vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina.
Esempio: Segner. Mann. magg. 24, 3: Iddio.... non può versargli se non sopra creature che distano da lui tutti infinitamente.
Definiz: § II. Pure per Essere separato, discosto, lontano; detto di tempo. ‒
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 499: Lo pennecchio significa lo tempo, e poi lo mezzo per lo quale dista dall'altro termine, e questo mezzo è dato a Lachesi;... l'altro termine si è quando si muore.