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Dizion. 5° Ed. .
AFFEZIONARE.
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AFFEZIONARE. Definiz: | Att. Rendere affezionato; Far che altri prenda affezione. − |
Esempio: | Segner. Mann. magg. 31, 4: Non hai ciò da fare una volta sola, ma qualunque volta ti avvenga o di vedere o di udire ciò che può affezionarti alle vanità. | Esempio: | E Segner. Op. 4, 257: Egli giudicò che un tal nome di misericordia, di governo, di grazia, di provvidenza, fosse atto ad affezionar più la gente a lui. |
Definiz: | § I. Neutr. pass. affezionarsi Prendere affetto, Legarsi d'affetto a checchessia. − |
Esempio: | Salv. Spin. 1, 1: In quel tempo che stettero alloggiati nelle lor case, s'erano affezionati a questi due giovani. | Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 4, 21: Non creder ch'io morissi allo spedale; Ma mi ci affezionai, senza aver male. | Esempio: | Dat. Lett. 18: Questo è per ordinario il vizio degli etimologisti, d'affezionarsi ad alcune strane dirivazioni ingegnose, ma non vere. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 106: Con quel suo sangue dolce bolognese se gli affezionò in modo, che ec. | Esempio: | Bottar. Dion. Ambiz. 107: Non ci affezioniamo dunque scioccamente a qualcuna di queste cose. |
Definiz: | § II. Affezionare, trovasi per Impressionare, Modificare, Condizionare. − | Esempio: | Cic. Tusc. 102: Imperocchè e' si debba dire, come l'ha sopportato [il dolore] ciascuno di coloro, e' quali saviamente sopportato l'hanno, e non da che incommodità ciascuno sia affezionato. | Esempio: | E Cic. Tusc. 104: All'egritudine s'appartiene.... il piagnere, e il lamentarsi, e l'essere da miseria affezionato. |
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