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1) Dizion. 5° Ed. .
OSPIZIO.
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OSPIZIO.
Definiz: Sost. masc. Casa o Luogo dove alcuno abita o alloggia.
Dal lat. hospitium. –
Esempio: Dant. Inf. 13: La meretrice, che mai dall'ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti,... Infiammò contra me gli animi tutti.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Povera fosti tanto, Quanto veder si può per quell'ospizio Dove sponesti il tuo portato santo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 358: La meretrice; cioè la invidia, che mai dall'ospizio; cioè dal palazzo ed abitazione; Di Cesare; cioè dello imperadore.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 468: Quanto veder si può per quell'ospizio; cioè per quello albergo,... che fu in uno porticale, dove si tenevano le bestie lo dì del mercato.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 308: Quest'è 'l premio d'amor? quest'è la fama Ch'i' ne riporto al mie (mio) pover ospizio...?
Esempio: E Buonarr. M. V. Rim. G. 318: Quant'è veder 'n un eminente loco E di pagli' e di terra el loro ospizio (dei villani).
Esempio: Giobert. Rinnov. 1, 647: Ma a coloro che avevano consigliata la fuga troppo caleva di cavarne profitto; onde l'elezion dell'ospizio doveva esser tale da poter maturare i frutti che si promettevano.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Bocc. Amet. 99: Ed i gaj uccelli tacendo, infra li folti rami presi i loro ospizj, davano largo luogo a' pipistrelli.
Esempio: Salvin. Georg. 3, 190: Spesso, E giorno e notte e tutto quanto un mese, Il bestiame si pasce, e vanne in lunghi Deserti senza alcuni ospizj.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 5: O tu, che vieni al doloroso ospizio, Gridò Minos a me, quando mi vide, Lasciando ec.
Esempio: Machiav. Rim. 430: Ma poi che vide (l'Invidia) questo comun vizio Armato contro a sè, volse costui Volontario lasciar lo 'ngrato ospizio.
Esempio: Car. Eneid. 3, 103: Andiam lontano Da questo infame e traditore ospizio.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 970: Qui capitai Con esso Ulisse; e qui, mentr'ei fuggia Con gli altri suoi questo crudele ospizio (il paese de' Ciclopi), Per tema abbandonommi (il lat. ha: crudelia limina).
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 465: Corriamo incontro al nostro Salvatore, ordinandogli il luogo e la stanza, preparando e ordinando l'ospizio e lo albergo, che sia degno e atto a ricevere un tanto signore.
Esempio: Capp. Scritt. 2, 56: Chi fosse abile a rappresentare lo stato degli animi in quell'ospizio di fuorusciti,... potrebbe ec.
Definiz: § III. Oggi comunemente vale Quella casa, o Quell'edifizio, dove si accolgono o si ricoverano, sia temporaneamente sia stabilmente, per fine di carità o per cura, persone povere, vecchie, inferme, e simili; e spesso si usa con qualche aggiunto che determina questo fine, come Ospizio Dei vecchi, Ospizio Dei poveri, Ospizio Di mendicità, e simili. –
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 296: Potrei la vedovanza di questo ospizio rammemorarvi, privo della veduta del suo buon padre (Domenico Melani); di questo ospizio che in questa.... Compagnia di San Marco, sotto il nome glorioso e sotto i fortunati auspicj di Giuseppe, padre e compagno di Gesù Pellegrino, ad uso non solamente e benefizio, ma a delizia ancora, si può dire, de' devoti pellegrini dedicò, fondò ed aprì e.... riccamente corredò.
Esempio: Lambr. Elog. 122: Sentendo allora più forte la compassione per gli sventurati che non hanno famiglia o ne sono strappati, e che la pubblica carità raccoglie in ospizj, egli ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 544: Gl'infermi furon trasportati a Santa Maria della Stella, allora ospizio di poveri.
Definiz: § IV. E per Quella casa non grande di ricovero dove frati che vengon di fuori vanno ad albergare in mancanza di convento vero e proprio; detta anche Conventino. –
Esempio: Ammir. Stor. 1, 80: Veggendo di vera necessità convenirli d'aver un alberghetto in Firenze ove ripararsi, quando venivan per le limosine, che i religiosi costuman di chiamare Ospizio, comprarono ec.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 14, 1, 256: Gli oltramontani hanno (in Roma) altri conventini overo ospizj.
Definiz: § V. E per Foresteria. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 108: Andate, ed io vi prometto, che lo tal dì io verrò a voi, e dirovvi in che luogo dobbiate fare la chiesa, e in che luogo lo dormitorio, e in che luogo l'ospizio.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 506: I monasterj, ritenendo ancor degli antichi instituti, gli han ritirati (gli spedali o ricoveri di viandanti) in casa, assegnando a questo atto un luogo appartato con nome d'ospizio o di foresteria.
Definiz: § VI. E anche per Ospitalità; e propriamente nel linguaggio poetico o scelto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 53: Non men di lui di violar del sacro E santo ospizio ogni ragione elesse, Più tosto che patir che ec.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 224 t.: Era amico ed oste di Tito Quinzio Crispino Romano, e seco strettamente, per la familiarità di tale ospizio, congiunto; ed era anco poi molto più cresciuta la pratica, perchè..., essendo infermo in Roma, era stato intrattenuto in casa di Crispino e molto amorevolmente curato.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1011: Voi da me dunque amico e fido ospizio, Giovani, arete.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 91: De l'amicizia e de l'ospizio E de l'umanità rotta ogni legge, Tolse al regio fanciul la vita e l'oro.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 54: Scrisse al Zamorino..., querelandosi acerbamente del violato ospizio e delle apparecchiate insidie.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 55: Se trovasse alcuno colpevole lo gastigarebbe di sorte, che tutti conoscessero, che le ragioni dell'ambascerie e dell'ospizio sono sacrosante e inviolabili.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 385: Come venne il buon tempo, passò a Borneo, e trovato il re ben disposto verso i Portoghesi, fece con lui pace e ospizio.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 14, 66: Ma dove a' tempi nostri, o santo ospizio, Che già fioristi in fin fra' contadini, Dove, dove sei gito? in precipizio!
Esempio: Bentiv. C. Teb. 2, 380: Narra gli ospizj, i giuramenti, i patti, Le nuove nozze, ec.
Esempio: E Bentiv. C. Teb. 3, 975: Deh ti sovvenga il giuramento dato Nel primo ospizio, e gl'invocati numi, E le congiunte destre.
Esempio: Guast. Rapp. El. 75: Lavoro accuratissimo del cavaliere Andrea di quella illustre famiglia, che non meno dei Pazzi fu cortese d'ospizio nelle proprie case alla nascente società.