Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
AUSPICE.
Apri Voce completa

pag.853


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
AUSPICE.
Definiz: Sost. masc. Colui che pronosticava il futuro mediante l'osservazione degli uccelli.
Dal lat. auspex. –
Esempio: Machiav. Disc. 1, 59: E fra gli altri aruspici avevano negli eserciti certi ordini di auspici, che e' chiamavano pollarj.
Definiz: § I. Per Colui che presiede alle nozze, Paraninfo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 33: Si celebrò con cerimonie sante Il matrimonio, ch'auspice ebbe amore, E pronuba la moglie del pastore.
Esempio: Car. Eneid. 7, 479: E del tuo maritaggio e del tuo letto Auspice fia Bellona in vece mia.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 17: Due fanciulli a guisa di due paraninfi, cioè auspici, i quali soleano già, per celebrare le nozze, prendere gli auspicj, conducono la nuova sposa al tempio.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 211: Delle aborrite nozze Fia pronuba Megera, auspice Aletto.
Definiz: § II. E per Quegli, con il consiglio, la guida, l'autorità del quale si fa una cosa. –
Esempio: Salvin. Eneid. 3, 344: Nome formato dal mio proprio nome.... E dagli auspici dei.
Esempio: Parin. Poes. 146: Ei sen vola D'una in altra officina infin che sorga, Auspice lui, la fortunata mole.
Esempio: Mont. Poes. 1, 219: Perocchè duce ed auspice Fernando, D'un Pericle novel l'opra e il consiglio.... allegrar Febo e Sofia.