Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BARBOGIO
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BARBOGIO.
Definiz: Add. usato spesso in forza di Sost.; e dicesi di Chi per soverchia età, non ha più intero il discorso della mente, Rimbambito.
La sua radice è balbus, onde pur si fecero le voci barbogliare, barbugliare ec. −
Esempio: Vit. S. Anton.: Disse lo ladrone: questo monaco barbogio, unto bisunto, colla barba di banderese.
Esempio: Burch. Son. 1, 120: Quando i barbogi fer la radunata.
Esempio: Grazz. Pros. 354: La serva, che vecchia era e alquanto un po' barbogia, non fu prima levata, che ella raccontò a tutta la vicinanza la virtù della salsiccia.
Esempio: Dav. Tac. 1, 288: Abbiamo un dito di regno, e tienlo un barbogio.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 233: Se per decrepità ritornino un dì barbogi a bamboleggiare.
Definiz: § I. E per Proprio o Degno di vecchio barbogio. −
Esempio: Dav. Tac. 1, 10: Quelle lustre faceva per aver fama d'essere stato allo imperio della repubblica eletto e pregato, e non traforatovi per lusinghe di moglie e per barbogia adozione.
Definiz: § II. Aggiunto di Tempo barbogio, Età barbogia, e simili, vale Antico, Decrepito; ma è voce da scherzo. −
Esempio: Red. Ditir. 12: Chi la squallida cervogia A le sue labbra congiugne Presto muore, o rado giugne All'età vecchia e barbogia.
Esempio: Salvin. Casaub. 7: Avanti al ritrovamento della poesia, tennero [gl'improvvisamenti] luogo di poesia appresso quegli uomini del barbogio tempo.