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1) Dizion. 5° Ed. .
ENFASI.
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ENFASI.
Definiz: Sost. femm. Figura con la quale intendesi di esprimere più di quello che le parole significano.
Dal lat. emphasis, e questo dal grec. ἔμφασις. –
Esempio: Giambull. P. F. Ling. fior. 337: L'enfasi.... avviva sempre quello che ella dice; e dimostralo con molta efficacia.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 297: Questo [ornamento] col nome greco è chiamato Emphasi, col latino Significatio, e noi ed enfasi e significazione lo nomineremo. Consiste questa figura in dinotare più che le parole non suonano, o quello che non si dice.
Esempio: Segn. P. Demetr. 58: Servesi alcuna fiata di queste [leggiadrie] Omero alla vemenza e all'enfasi, e, scherzando, molto formidabile si dimostra.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 19: Toglie al concetto una certa enfasi, per dir così, che gli vien da quella replica intera.
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 1, 256: Misero! Nel cominciamento del verso questa parola isolata fa enfasi ed epifonema.
Esempio: Capp. Longob. 59: Sono parole tinte di quella solita bugiarda enfasi bizantina.
Definiz: § I. Prendesi anche per Modo molto efficace, Veemenza, o simile, di dire, o di recitare; e più comunemente usasi oggi a denotare Impeto o Veemenza esagerata. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Era uomo gran parlatore, e parlava con enfasi grande.
Esempio: Vai Rim. 42: E quindi fan questa illazion, che buona A prima faccia par, ma non sussiste, E pur da lor con enfasi s'intuona.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 230: Salvator Rosa la recita a mente con grand'enfasi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 140: Era un panegirico in onore di san Carlo, detto con molta enfasi.
Definiz: § II. Trovasi per Impeto o Scoppio, detto di affetto o passione. –
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 30: Il buon uomo ne restò così beffato e confuso, che prorotto in un'enfasi di cuore, disse: che diavol sarà, è egli altro che un po' di burro?