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1) Dizion. 5° Ed. .
GALLEGGIARE.
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GALLEGGIARE.
Definiz: Neutr. Stare a galla; Sostenersi, stando fermo, o movendosi, sulla superficie dell'acqua o di altro liquido, o di materia liquefatta; contrario di Andare, e di Stare, a fondo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 498: Ogni remigio venne meno alle dette navi; poiché li timoni insieme co' remi galleggiavano per lo mare.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 241: E poi spesse volte s'infondano, o vero tuffino [le nespole], sì che non galleggino.
Esempio: Pulc. L. Morg. 28, 37: E come Carlo la gittò (Durlindana) nel mare Il dì della battaglia dolorosa, Si vede sopra l'acqua galleggiare, E mostrarsi ancor tutta sanguinosa.
Esempio: Vinc. Mot. Mis. Acq. 400: Quella cosa maggiormente galleggia sopra l'acqua, che è di minor peso dell'acqua.
Esempio: Biring. Pirotecn. 189: Lasciandola posare, si riduce ogni sostanza di metallo come cosa più grave e con manco viscosità in fondo, e la terrestrità fusa e fatta loppa si separa e sta sopra galleggiando.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 399: Trovando.... che la materia sia tutta liquida, come acqua o oglio, e che nel forno stia spianata e chiara, e galleggiando ogni cosa che non è bronzo, ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 27: Come, stante che l'eccesso della gravità dell'acqua sopra la gravità del solido che in essa si pone, sia cagion del suo galleggiare e sollevarsi dal fondo alla superfìcie, possa ec.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 20: Le vipere galleggiano qualche tempo su tutti i liquori, mercè di una certa vescica piena d'aria che ànno in corpo, non molto dissimile da quella de' pesci.
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 68: Il legno galleggia sull'acqua, perchè il di lui peso specifico è minore di quello dell'acqua medesima.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 407: Stare a galla, o Galleggiare, si dice stare sull'acqua a guisa di galla, essendo leggerissima quando è secca e perfezionata, imperocchè verdi e non mature vanno al fondo.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Magal. Lett. At. 321: Le quali [operazioni] abbiano la lor sede in una parte più spirituale del medesimo spirito, la quale venga a essere quasi spirito o quintessenza di spirito: non di uno spirito congelato, e rappreso in un corpo d'anima materiale,... ma d'uno spirito, vero vero spirito, sul quale ne galleggi un altro più leggiero, più volatile, in somma più eterizzato.
Esempio: Forteguerr. Cap. 184: Diguazzan da per tutto Giovani e vecchi nel sozzo pantano Delle lussurie, e vanvi ad otta ad otta Su galleggiando mitere e cappucci.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 289: Tutte insieme queste idee galleggiano a pezzi nel fluttuante pensiero.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Avere i primi gradi, i primi onori, Primeggiare, detto di persona: e detto di cose morali, Esser tenuto in gran conto o pregio, Essere stimato assai, e simili. –
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 4, 12: Risposegli averlo indotto a voler lei più che altra, il non voler galleggiare fra gli altri per niun titolo di rispetto che fosse in lui.
Esempio: E Op. mor. 30, 226: Lungi da queste anime d'oro è la leggerezza del voler galleggiare o sopreccedere gli altri.
Esempio: Leopard. Poes. 149: Ardir protervo e frode, Con mediocrità, regneran sempre, A galleggiar sortiti.
Definiz: § III. Galleggiare nel giubbilo, o simile, vale figuratam. Essere in grande allegrezza, Essere in galloria: ma è maniera non comune. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 210: Imitando quel generosissimo atto di quel gran Signore, che gettò il frussi a monte, per non interromper il giubbilo, nel quale vedeva galleggiare il giovinetto principe suo avversario, per la vittoria ec.