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1) Dizion. 5° Ed. .
LEONCELLO e LIONCELLO.
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LEONCELLO e LIONCELLO.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Leone e di Lione. Leone giovane; ed altresì Piccolo leone, Leoncino. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 461: E mirando Prezzivalle, si vide che uno grande serpente ne portava un piccolo lioncello, e uno grande lione gli andava dietro latrando e mugghiando.
Esempio: Vill. G. 645: Come in Firenze nacquero due leoncelli.
Esempio: Real. Franc. 57 t.: Gli pareva essere a una caccia, e pigliò molte fiere, fralle quali pigliava un lioncello piccolo.
Esempio: Bibb. N. 8, 405: Fue sì come il giovane lioncello nella cuccia.
Esempio: Bocc. Teseid. 1, 42: Come lioncel cui fame punge.
Esempio: E Bocc. Ninf. Fiesol. 7, 34: E' venne destro più ch'un lioncello, Arditissimo e forte oltra misura.
Esempio: Segner. Incred. 86: Il leone mai non combatte più intrepido, che quando abbia a difendere i suoi leoncelli.
Definiz: § I. E per Figura di un leoncello scolpita. –
Esempio: Bibb. N. 4, 189: E la predella dei piedi d'oro, e due bracciaiuoli da lato, e due leoni che stavano appresso ai bracciaiuoli; e altri XII leoncelli, i quali istavano sopra quelli sei gradi, d'ogni lato.
Definiz: § II. Si usò per Mensola, Capitello, o simile, che abbia la figura del leone, e che mettasi per sostegno. –
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 242: Mensola: questo vocabolo significa lo piumacciuolo, o lo capitello, o lo scedone o leoncello che si chiama, che sostiene qualche trave.
Definiz: § III. Figuratam. e poeticam., usato a significare Persona che abbia per impresa, o nello stemma, la figura di un leoncello. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Le città di Lamone e di Santerno Conduce il leoncel dal nido bianco, Che muta parte dalla state al verno.