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CATINO
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CATINO.
Definiz: Sost. masc. Vaso basso, di forma rotonda, e più largo alla bocca che nel fondo, fatto di terra cotta o di metallo, che serve più spesso a lavarvi le stoviglie.
Dal lat. catinus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 501: La cera.... fortemente si stringa, sì che [il mele] in secchia o veramente catino, in che abbia alcuna cosa d'acqua, caggia.
Esempio: Bocc. Laber. 64: Le quali non in iscodella ma in un catino, a guisa del porco, così bramosamente mangiava, come se pure allora per lungo digiuno fosse della torre della fame uscita.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 62: Abbi il tuo olio di semenza di lino, e di state mettilo in un catino di bronzo o di rame, o in bacino.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 318: Fatte lavare in un catin le mani Agli osti accorti, a mensa ambi gli chiede.
Esempio: Tedald. Agric. 82: Sono varj li modi d'entrare in seme de' capperi, com' è seminargli nei catini e in terriccio.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 77: Come a dire tazze, conche, catini, coppe ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 374: Catino intendiamo un vaso di terra o d'altra materia, per servizio di cucina e per uso di lavar piatti ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 69: E facendo apparir mezzo il catino, E questo, domandai, lo conoscete?
Definiz: § I. Trovasi per un Vaso simile fatto di legno. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 281: Del legno del salcio.... fanno assai catini e conche e scodelle.
Definiz: § II. E per la Quantità di liquido o d'altro contenuta in un catino. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 2, 111: Avvenne d'essergli versato da una finestra in capo un gran catino di acqua.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 59: Se a Socrate un catino nella testa Quel diavolo gettò della Santippa, Qualche volta anco Socrate si desta.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. appr.: E tutto il gran catin del pediluvio, Impetuoso traboccando, pare Una delle colonne del diluvio.
Definiz: § III. E per quel Vassoio molto profondo, dal quale, posto in mezzo di tavola, ciascuno prende la sua parte di cibo; ed usasi specialmente nelle campagne. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 78: E chi l'uccise bee col tuo bicchiere, E come Giuda è teco a un tagliere, E nel catin tuo intigne, e tu se' cieco.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 489: Una brutta figura [il diavol nel catino] dipinta in fondo del catino, cioè piatto dell'insalata.
Definiz: § IV. Catino dicesi per similit. di Luogo basso e quasi concavo, od anche profondo; e più particolarmente di una Pianura circondata da colli o monti, che ne formino in certo modo le sponde. –
Esempio: Pucc. A. Rim. 6, 267: Quella [piazza] di Siena, ch'è chiamata il Campo, Pare un catino; di freddo di verno Vi si consuma, e di state di vampo.
Esempio: Magal. Comm. Inf. 51: Si trovò aver passato il fiume Acheronte dall'altra riva, la qual fa orlo al catino dell'Inferno.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 124: Il primo riposo che abbia la vista, le montagne di Pistoia; il secondo, quelle della Pania; orlo, con quelle di Modana, il più alto del vastissimo catino che formano le montagne da quest'aspetto. Catino che ne contiene, l'uno dentro l'altro via via minori, almeno tre, di monti, di poggi, e l'ultimo e più vicino di collinette.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 283: Quella amenissima adunque e fertilissima provincia della Toscana, che da noi fiorentini Valdarno di sopra addimandasi, se si rimira dalla cima di un qualche vicino monte, apparisce essere un gran catino di figura quasi ovale, le di cui sponde o pareti sono da una parte le montagne di Valombrosa, di Pratomagno,.... dall'altra i monti dell'incontro ec.
Esempio: E Targ. Viagg. appr.: Il fondo di questo catino è una gran pianura di rena.... dalla quale si alzano innumerabili e per lo più dirupate e scoscese collinette,.... che poco sopra dissi formare le pareti della valle o catino.
Esempio: E Targ. Valdin. 1, 98: I venti di ponente.... portano dentro al catino della Valdinievole le cattive esalazioni del padule di Bientina.
Definiz: § V. Termine d'archeologia. Piccolo vaso di terra, di vetro o d'altra materia, fatto a guisa di piatto profondo, che si usava ne' sagrifizj per tenervi l'incenso da gettare sul braciere. –
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 350: Per sè ritenendo molte cose al tempio offerte, e molti vasi necessarj al ministerio delle cose divine, e tazze, catini, mense, non si ritenne nè meno da torre i vasetti, che da Augusto e dalla moglie v'erano stati mandati.
Definiz: § VI. Termine d'architettura. Dicesi di Cupola semisferica; onde Volta a catino, vale Volta che ha alquanto la forma di cupola. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 24 t.: Alcuni.... fanno una stanzetta piccola con una volta a botte ovvero a catino.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 5, 390: Le migliori [pitture] sono a sant'Agostino, ove nel catino della chiesa rappresentò il titolare levato al cielo da molti angioli.
Definiz: § VII. Termine delle arti. Specie di fornello per fondere e purificare i metalli, detto anche Affinatoio; onde la maniera de' gettatori, Fondere a catino. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 104 t.: Il fondere a catino ed a cestone è quasi una cosa medesima.
Esempio: E Biring. Pirotecn. appr.: Fassi el catino, conca, ovvero affinatoio che li maestri el chiamino, murato con mattoni e con terra a modo d'una fucina; ed a mezzo il boccolar vi si fa un vacuo tondo, modo d'una carietta da bucata, largo nella bocca e stretto nel fondo, che abbi un buso da votarlo, nel quale, perch'el sia al bisogno turato, vi si mette una spinetta di ferro o uno pezzo di mattone tagliato.
Definiz: § VIII. Termine d'anatomia. Quella cavità che è formata dalla riunione delle ossa de' fianchi coll'osso sacro, detta più comunemente Bacino o Pelvi. –
Esempio: Cocch. R. Lez. anat. 23: Vi sono poi molti muscoli ed altre carni che finiscono di formare questo vuoto, e ne compongono la concava parete ed il fondo, sicchè si chiama dagli anatomici pelvi o catino.
Esempio: E Cocch. R. Lez. anat. 24: Sull'orlo di quest'osseo catino che fa il fondo del ventre, sono attaccati quei suoli di larghi muscoli e sottili che rinchiudono per davanti e dai lati.... tutto il vuoto dell'addome.
Definiz: § IX. Aver le budella in un catino. –
V. Budello.
Definiz: § X. Trovare il diavolo nel catino; maniera proverbiale che dicesi di Chi andando a desinare o a cena, specialmente in casa d'altri, arriva tardi e trova tutto finito. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 9: Pensa porsi a sedere, Pararsi il petto d'un tovagliolino, Alla forcina e al cucchiaio dar mano, E vede là diacer, cornuto e strano, Che par che russi, un diavol nel catino.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 489: Si dice, quando uno arriva tardi a cena, e che ogni cosa è finita, Trovare il diavol nel catino; una brutta figura dipinta in fondo del catino, cioè piatto dell'insalata.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 47: L'avrei pur caro di vedervi giunto, Non a trovare il diavol nel catino.
Esempio: Lam. Dial. 55: Ma suonano le ventiquattro: io non posso più trattenermi, perchè ho da ire da prete Pero, e non vo' trovare il diavolo nel catino.