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1) Dizion. 5° Ed. .
MATRONA
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MATRONA.
Definiz: Sost. femm. Donna maritata di onesta condizione, presso i Romani.
Dal lat. matrona. –
Esempio: Quintil. Declam. C.: Io matrona, della quale i giovaneschi anni niuna infamia di lussuria risvegliò, ec.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 24: Fur le mie matrone (parla Roma) in tal tempesta, Che cercaron d'uccider tutt'i maschi Ch'eran nel grembo bel de la mia vesta.
Esempio: Bocc. Amet. 28: Le vergini, le matrone e l'antiche madri, con risplendente pompa ornatissime, la loro bellezza, visitando quelli (i templi), dimostrano a' circustanti.
Esempio: Car. Eneid. 2, 794: Le misere matrone spaventate, Chi qua chi là per le gran sale errando, Battonsi i petti.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 186: Ivi anco insieme Verranti ad incontrar benigne e liete Le matrone Troiane, e seco avranno Le nuore del mio re.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 15: Vedo tralle matrone e le sgualdrine non esser differenza nel portamento, essendo oggimai aboliti quegli statuti de' maggiori, che nelle medesime proteggevano la modestia e la sobrietà.
Esempio: E Borgh. S. Tertull. appr.: Fu fatta morir di fame una matrona, scoperta d'avere dissigillato i vasi della cantina.
Definiz: § I. In senso generico, per Donna attempata; e propriamente, di nobile o civil condizione. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 12: E facendo questo lamento, una matrona, la quale andava per gli palazzi medicando le donne, vendendo loro adornamenti da donne, facendo suo mestiere, si diede ad ascoltare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 33: Quivi (nella tana dell'Orco) abitava una matrona seco, Di dolor piena in vista e di cordoglio, Ed avea in compagnia donne e donzelle, ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 273: Non potrei dire i dolorosi affetti, Onde l'alta città tutta risuona, D'uomini, di matrone e di donzelle.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 60: Ma poi, quando stendendo il fosco manto La notte in occidente il dì chiudea, Fra duo suoi cavalieri e due matrone Ricovrava (Armida) in disparte al padiglione.
Esempio: E Tass. Dial. 1, 368: Se ben la soverchia pompa par cosa più conveniente a' teatri ed a la scena, ch'a la persona d'onesta matrona.
Esempio: Dav. Scism. 317: Tennero la prima notte una matrona in camera, che non li lasciasse consumar il matrimonio.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 25: Vestita alla grande e con decoro, come conviensi a casta e veneranda matrona.
Esempio: Parin. Poes. 16: Non senz'aver licenziato prima L'ipocrita Pudore, e quella schifa Cui le accigliate gelide matrone Chiaman Modestia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Io fo il galante? Vo da due matrone, Non resto più dell'ora del dovere, Nè vi si parla che di cose buone.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 25: Sì le matrone che le giovinette Mi dicon tutto il dì: siete una gioia.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 126: Di qua una matrona, terrore delle sue cameriere; di là un abate, terrore de' suoi monaci: tutta gente in somma che aveva fatto terrore, e lo spirava ancora dalle tele.
Definiz: § II. Dicesi anche, familiarmente e scherzevolmente, di Donna giovine, ma di persona assai complessa, e di modi più grave e composta che non sia solito a quell'età.
Definiz: § III. Fu titolo di ufficio, a designare Colei che soprintendeva alle dame di Corte e al servizio domestico delle principesse. –
Esempio: Dav. Lett. 539: Giovedì, nel Carmine, madonna Lucrezia Martelli, matrona delle dame, suocera di Euberto Davanzati, chiamò mia moglie, e dissele, ec.
Definiz: § IV. Si usò anche a designare Donna matura addetta ad altrui servigio, e propriamente al servigio di una gentildonna. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 20: Costei La matrona mi pare; anzi ella è certo, Ell'è della signora Podestessa; Quella madonna Eufrasia che governa La padrona a bacchetta, e 'n casa sua Mésta tutte le cose, e da nessuna Altra o servente o dama Della Signora o servidor che sia, Potuta è comportare.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Matrona, vale anche Serva di età e di rispetto.
Esempio: E Crusc. Vocab. IV : Matrona, vale anche Serva di età e di sperimentata fedeltà.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 495: Questa madonna Eufrasia era la matrona, cioè la serva in manto, come usava, della podestessa.